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Sip e Sin, la protezione da Vrs sia offerta a tutti i neonati

Infettivologia Redazione DottNet | 04/10/2024 15:50

Più del 60% dei bambini contrae il VRS entro il primo anno di vita e quasi tutti entro i 2 anni

In relazione alle notizie apparse questa mattina su alcuni organi di stampa, che fanno riferimento a una nota dell’Istituto Superiore di Sanità relativa alla strategia di immunizzazione dal virus respiratorio sinciziale (VRS), la Società Italiana di Pediatria (SIP) e la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ricordano che:

1)      Il virus respiratorio sinciziale è uno dei principali agenti patogeni che colpiscono le vie respiratorie nei più piccoli. Il VRS è l’agente principale della bronchiolite, prima causa di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita.  A livello mondiale causa ogni anno circa 33 milioni di infezioni delle basse vie respiratorie tra i bambini sotto i 5 anni, con 3,6 milioni di ospedalizzazioni e oltre 100.000 decessi. Il costo indotto è di circa 4.82 miliardi di Euro.

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2)      Più del 60% dei bambini contrae il VRS entro il primo anno di vita e quasi tutti entro i 2 anni. Considerando un’intera corte di nascita, circa il 20% dei neonati sviluppa un'infezione grave che richiede assistenza medica e quasi il 4% della coorte di bambini nel primo anno di vita necessita di ospedalizzazione. Tra i ricoverati, il 20% finisce in terapia intensiva. Inoltre, il 40% dei bambini con bronchiolite da VRS sviluppa broncospasmo ricorrente negli anni successivi e/o  asma bronchiale con conseguente ulteriore bisogno di assistenza medica.

3)      L’anticorpo monoclonale Nirsevimab è la prima forma di immunizzazione destinata a tutti i neonati per la protezione dal VRS durante la loro prima stagione epidemica.  Ha dimostrato di essere uno strumento di prevenzione sicuro ed efficace nella riduzione del carico di malattia associato a VRS negli studi registrativi e negli studi di vita reale condotti nei Paesi che hanno già adottato una strategia universale di immunizzazione. In Spagna, Francia e Usa, che hanno utilizzato l’anticorpo nella stagione VRS 2023-2024, il numero di ospedalizzazioni correlate al VRS si è ridotto in una percentuale compresa tra 80 e 90%. In Val d’Aosta, unica regione italiana ad aver utilizzato l’anticorpo nella scorsa stagione, nessuno dei neonati trattati è stato ricoverato per malattie del tratto respiratorio inferiore causate da RSV.

Le Società Scientifiche riunite nel Calendario Vaccinale per la vita hanno raccomandato nel position paper pubblicato a febbraio 2023 che tutti i neonati e bambini alla prima stagione di VRS vengano protetti dal virus. SIP e SIN alla luce delle evidenze scientifiche riportate, ribadiscono l’urgenza di una prevenzione efficace per tutti i nuovi nati prima della stagione di picco epidemico che va da novembre a marzo, e raccomandano l’equità di offerta in tutto il territorio italiano. 

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