Più del 60% dei bambini contrae il VRS entro il primo anno di vita e quasi tutti entro i 2 anni
In relazione alle notizie apparse questa mattina su alcuni organi di stampa, che fanno riferimento a una nota dell’Istituto Superiore di Sanità relativa alla strategia di immunizzazione dal virus respiratorio sinciziale (VRS), la Società Italiana di Pediatria (SIP) e la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ricordano che:
1) Il virus respiratorio sinciziale è uno dei principali agenti patogeni che colpiscono le vie respiratorie nei più piccoli. Il VRS è l’agente principale della bronchiolite, prima causa di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita. A livello mondiale causa ogni anno circa 33 milioni di infezioni delle basse vie respiratorie tra i bambini sotto i 5 anni, con 3,6 milioni di ospedalizzazioni e oltre 100.000 decessi. Il costo indotto è di circa 4.82 miliardi di Euro.
2) Più del 60% dei bambini contrae il VRS entro il primo anno di vita e quasi tutti entro i 2 anni. Considerando un’intera corte di nascita, circa il 20% dei neonati sviluppa un'infezione grave che richiede assistenza medica e quasi il 4% della coorte di bambini nel primo anno di vita necessita di ospedalizzazione. Tra i ricoverati, il 20% finisce in terapia intensiva. Inoltre, il 40% dei bambini con bronchiolite da VRS sviluppa broncospasmo ricorrente negli anni successivi e/o asma bronchiale con conseguente ulteriore bisogno di assistenza medica.
3) L’anticorpo monoclonale Nirsevimab è la prima forma di immunizzazione destinata a tutti i neonati per la protezione dal VRS durante la loro prima stagione epidemica. Ha dimostrato di essere uno strumento di prevenzione sicuro ed efficace nella riduzione del carico di malattia associato a VRS negli studi registrativi e negli studi di vita reale condotti nei Paesi che hanno già adottato una strategia universale di immunizzazione. In Spagna, Francia e Usa, che hanno utilizzato l’anticorpo nella stagione VRS 2023-2024, il numero di ospedalizzazioni correlate al VRS si è ridotto in una percentuale compresa tra 80 e 90%. In Val d’Aosta, unica regione italiana ad aver utilizzato l’anticorpo nella scorsa stagione, nessuno dei neonati trattati è stato ricoverato per malattie del tratto respiratorio inferiore causate da RSV.
Le Società Scientifiche riunite nel Calendario Vaccinale per la vita hanno raccomandato nel position paper pubblicato a febbraio 2023 che tutti i neonati e bambini alla prima stagione di VRS vengano protetti dal virus. SIP e SIN alla luce delle evidenze scientifiche riportate, ribadiscono l’urgenza di una prevenzione efficace per tutti i nuovi nati prima della stagione di picco epidemico che va da novembre a marzo, e raccomandano l’equità di offerta in tutto il territorio italiano.
Occorre rafforzare il modello assistenziale della Pediatria di Famiglia. Le proposte della FIMP in occasione del 51° Congresso Nazionale Sindacale di Roma
Aodi: “Le linee guida dell’OMS sono essenziali, ma da sole non bastano, e soprattutto servono finalmente fatti e non certo parole da parte della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità"
Miraglia del Giudice: “La scienza ci fornisce prove inequivocabili: è tempo di agire per proteggere la salute delle future generazioni. Le istituzioni accolgano il nostro appello”
Progetto Inf-Act termina a fine anno. Il futuro? Forneris: "La nostra rete è una forza, decisori politici e alte sfere della ricerca non dimentichino l'irripetibile sforzo fatto"
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
Commenti