Leuzzi: “La fenilchetonuria con una frequenza di un caso su 8.000 nati (in Italia) è la più comune malattia metabolica ereditaria”
L’interessamento del sistema nervoso è "comune alla maggior parte delle malattie metaboliche ad esordio infantile, una percentuale molto rilevante delle quali ha una presentazione ed una evoluzione clinica esclusivamente neurologiche". E questo "viene confermato anche per molte malattie al centro dei programmi di screening neonatale". Lo spiega il professor Vincenzo Leuzzi oggi a Montesilvano, in provincia di Pescara, al 14esimo Congresso nazionale della Società italiana per lo studio delle malattie metaboliche ereditarie e lo screening neonatale-SIMMESN. Intervenendo ai lavori congressuali in plenaria in sala Abruzzo, intitolati "Malattie metaboliche emergenti in neurologia", Leuzzi cita il caso della "fenilchetonuria, che con una frequenza di un caso su 8.
Nasce la Fondazione IG-IBD dedicata alla ricerca scientifica e arrivano le prime Raccomandazioni italiane per garantire cure di qualità uniforme nel nostro Paese
Nel trattamento della malattia di Crohn, guselkumab ha dimostrato una superiorità rispetto a ustekinumab sia in pazienti naïve sia in pazienti refrattari ai trattamenti biologici (studi GALAXI 2-3)
Lo rivela uno studio coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi e l’Università di Firenze
Collaborazione interdisciplinare, neuromodulazione non invasiva e neurotecnologie avanzate: le chiavi per affrontare le sfide delle malattie neurologiche e psichiatriche
Diminuiscono le probabilità di avere almeno due patologie assieme
"Nel mondo reale rallenta la malattia nel 50% dei pazienti"
Zooprofilattico Venezie, più vigilanza sui rischi biologici
Ha effetti positivi sui grassi e gli zuccheri nel sangue
Tra i premiati presenti i rappresentanti della sanità nazionale e internazionale, professionisti del settore, giornalisti, operatori sanitari, direttori generali e associazioni di categorie
Dal1° gennaio 2025, ai sensi dell’articolo 33 del decreto, partirà una sperimentazione che durerà un anno, in 9 province italiane. Dal 2026 interesserà tutto il Paese
ll paziente, affetto da insufficienza renale cronica in trattamento dialitico da 10 anni, è rientrato a casa dopo 5 giorni di degenza con ottima funzione renale e in eccellenti condizioni generali
Indagine pubblicata su ERJ Open Research
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