Lo ha scoperto lo studio italiano guidato dall’Università dell’Aquila, al quale hanno partecipato anche l’Ospedale Maurizio Bufalini di Cesena e la Asl 1 di Avezzano-Sulmona
Alcuni farmaci di uso molto comune come l’aspirina, assunti per prevenire la formazione di pericolosi coaguli di sangue, possono avere effetti dannosi in caso di ictus con emorragia cerebrale, la tipologia di ictus più fatale, che costituisce circa un terzo dei casi. Lo ha scoperto lo studio italiano guidato dall’Università dell’Aquila, al quale hanno partecipato anche l’Ospedale Maurizio Bufalini di Cesena e la Asl 1 di Avezzano-Sulmona. La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific Reports, evidenzia però che spesso questi farmaci, detti ‘antiaggreganti’, vengono prescritti senza che vi sia una reale necessità, aumentando inutilmente i rischi per i pazienti.
Il parallel trade rappresenta una possibile soluzione alle crisi di carenza di farmaci e un’importante opportunità di ampliamento dell’offerta
Durante l'incontro è stato evidenziato anche il potenziale trasformativo delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale, strumenti sempre più centrali per rendere i modelli di cura più personalizzati
Tra questi il primo farmaco per l'Alzheimer in fase iniziale, uno spray nasale a base di adrenalina per le reazioni allergiche, un trattamento per i tumori associati alla malattia di von Hippel-Lindau e due nuovi antibiotici
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