Studio Gemelli-Cattolica su 35 pazienti in fase avanzata
Una via verso un trattamento di precisione contro il tumore dell'endometrio, un vaccino terapeutico che possa colpire una serie di specifiche proteine 'sbagliate', i neo-antigeni. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori di Cattolica e Policlinico Gemelli pubblicato su Precision Oncology (Nature), nato dall'iniziativa di Andrea Urbani (direttore Uoc Chimica, biochimica e biologia molecolare del Gemelli) e Giovanni Scambia (direttore scientifico Fondazione Gemelli). La ricerca ha individuato, in un gruppo di 35 donne con tumore dell'endometrio in fase avanzata trattate al Policlinico, una serie di neo-antigeni tumorali condivisi (oltre 160) che potrebbero diventare bersaglio per il vaccino sperimentale Nous-209, già al vaglio di studi internazionali di fase I e II sul tumore del colon retto e dello stomaco.
"Le pazienti hanno tutte il difetto molecolare del mismatch repair (Mmrd), valutato con l'immunoistochimica. Questi neo-antigeni, proteine anomale frutto dei difetti genetici accumulati, non sono presenti nelle cellule normali, ma solo in quelle tumorali e possono fare da bersaglio per il vaccino specifico", afferma la prima autrice dello studio, Elisa De Paolis.
Il trattamento di questo tumore, conclude, "attualmente si avvale della chirurgia, della chemioterapia con immunoterapia e della radioterapia adiuvante (dopo l'intervento). A tutto questo potrebbe in futuro aggiungersi anche un vaccino terapeutico".
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