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Effetto “Pancake-like” nella mielopatia spondilotica cervicale: un fattore utile, ma non sufficiente per la scelta dell’intervento chirurgico.

Neurologia Redazione DottNet | 24/03/2025 15:43

L’effetto "pancake-like" rappresenta un segnale distintivo della mielopatia spondilotica cervicale, ma fino a che punto può guidare la scelta terapeutica?

Abstract


La mielopatia spondilotica cervicale (CSM) è una malattia degenerativa caratterizzata da compressione del midollo spinale, con sintomi come dolore al collo, debolezza e difficoltà motorie. La risonanza magnetica (RM) è fondamentale per la diagnosi, evidenziando l’enhancement del gadolinio e l’effetto "pancake-like", tipici della patologia. Il trattamento può essere conservativo o chirurgico, a seconda della gravità della compressione e della risposta al trattamento. La decisione chirurgica deve considerare rischi, benefici e le condizioni specifiche del paziente.


La mielopatia spondilotica cervicale (CSM) è una patologia degenerativa della colonna cervicale che causa la compressione del midollo spinale, con conseguenti danni al sistema nervoso centrale. La condizione si sviluppa lentamente ed è associata a cambiamenti strutturali legati all’invecchiamento, tra cui degenerazione dei dischi intervertebrali e ipertrofia del legamento giallo, che contribuiscono alla stenosi spinale. I sintomi della patologia vanno dal dolore al collo che si irradia sino alle braccia, a gravi disturbi neurologici come debolezza, intorpidimento, difficoltà di coordinazione e di deambulazione. La condizione è caratterizzata da una progressione graduale nella quale si alternano periodi di stabilità o miglioramento spontaneo a periodi di riacutizzazione della malattia, caratteristica che rende difficile la diagnosi tempestiva.

La risonanza magnetica (RM) è considerata il gold standard per la diagnosi della CSM, poiché permette di rilevare alterazioni strutturali del midollo spinale, inclusi edema e compressione. Mediante RM è possibile evidenziare un segno distintivo della CSM: l’enhancement del gadolinio. Quest’ultimo è un mezzo di contrasto paramagnetico che consente una visualizzazione più precisa di aree anatomiche che altrimenti potrebbero risultare indistinte. Il gadolinio si accumula nelle zone con maggiore vascolarizzazione o danno tissutale, migliorando la visibilità delle alterazioni patologiche. L’effetto "pancake-like", tipico della mielopatia spondilotica cervicale, descrive l’aspetto che assume il segnale nella RM sotto l’effetto del gadolinio. In particolare, quando il midollo spinale è compresso o danneggiato da lesioni, ernie del disco o escrescenze ossee, l’area alterata sotto contrasto del gadolinio può assumere una forma piatta e allargata, simile ad un "pancake", a causa della compressione sul midollo stesso; il segnale si espande orizzontalmente intorno al midollo spinale e risulta più largo e piatto rispetto al segnale in condizioni fisiologiche. Questo tipo di immagine è molto utile per i medici per diagnosticare e valutare la gravità della compressione e per pianificare eventuali trattamenti, come la chirurgia o altre opzioni terapeutiche.

Di seguito sono riportati due casi clinici per approfondire le caratteristiche cliniche della CSM.

Casi Clinici

Un uomo di 56 anni e una donna di 60 anni presentano sintomi tipici della CSM, seppur con manifestazioni diverse. L’uomo riporta debolezza progressiva al braccio destro, dolore intermittente al collo e difficoltà a mantenere la presa. La donna, invece, intorpidimento e formicolio alle estremità inferiori, difficoltà a camminare e cadute frequenti. Entrambi mostrano ridotta sensibilità degli arti, tra cui piede cadente e iperreflessia.

La risonanza magnetica (RM) ha rivelato stenosi cervicali rispettivamente a livello C4-C5 e C6- C7, con iperintensità del segnale a livello intramidollare ed enhancement del gadolinio. In entrambi i casi, l’effetto "pancake-like" è visibile mediante RM, suggerendo una compressione significativa del midollo spinale; una diagnosi differenziale, tuttavia, deve considerare ed escludere alcune patologie come la sclerosi multipla o tumori spinali che possono presentare pattern di segnale simili mediante RM.

La compressione del midollo spinale rappresenta un elemento cruciale nella determinazione della scelta terapeutica più adeguata. Nei casi meno gravi, il trattamento conservativo, che prevede l’uso di farmaci antidolorifici, steroidi e immobilizzazione cervicale, può essere efficace e sufficiente. Tuttavia, quando i sintomi progrediscono o non vi è risposta al trattamento conservativo, la decompressione chirurgica diventa l’opzione terapeutica di riferimento. Quest’intervento ha il potenziale di migliorare significativamente la qualità della vita del paziente, soprattutto se eseguito in tempi adeguati.

La decisione di procedere con l’intervento chirurgico deve essere valutata caso per caso, considerando il rischio di complicazioni e il rapporto rischio-beneficio. Dopo l'intervento, l’enhancement del gadolinio può persistere anche per lungo tempo (un anno o più) e non deve destare preoccupazione, a meno che non si verifichi un incremento di tale effetto o un concomitante peggioramento dei sintomi nei mesi o negli anni successivi all’intervento. In tal caso, infatti, potrebbe essere segno di una decompressione incompleta. Inoltre, l’effetto "pancake-like", che indica una compressione severa del midollo spinale, rappresenta un segnale importante, ma non è l’unico criterio necessario per raccomandare l’intervento chirurgico. È essenziale considerare, infatti, la progressione dei sintomi, l’assenza di altre cause che possano spiegare i disturbi, eventuali comorbidità e la gravità della compressione midollare. Ogni scelta terapeutica deve essere valutata attentamente in termini di rapporto rischio-beneficio, adattandola alle specifiche condizioni e necessità del paziente.


Referenze: Jidal M et al. The "pancake-like" enhancement in cervical spondylotic myelopathy. Radiol Case Rep. 2024 Jun. doi: 10.1016/j.radcr.2024.05.013.

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