“Nonostante il tempo trascorso, il Governo continua a sottrarsi a un’assunzione di responsabilità concreta nei confronti di chi, ogni giorno, con competenza e dedizione, garantisce il diritto alla salute per l’intera collettività"
“Nell’incontro presso l’ARAN per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2022/2024 del comparto sanità pubblica non è emersa alcuna novità sostanziale, né sul piano economico né su quello normativo. Ancora una volta il confronto si è rivelato privo di contenuti in grado di rispondere concretamente alle attese dei lavoratori e delle lavoratrici del settore. Fp Cgil e Uil Fpl ribadiscono con fermezza la loro indisponibilità a sottoscrivere una pre-intesa che non riconosca il valore del personale sanitario attraverso tutele reali, diritti esigibili e un adeguato incremento salariale”.
“A sostegno di questa posizione anche il recente ‘Documento di analisi e proposte in tema di personale del Servizio Sanitario Nazionale’, approvato dalla Conferenza delle Regioni, evidenzia con chiarezza la necessità di superare anni di sottofinanziamento e compressione della spesa per il personale. Il testo richiama l’urgenza di un’inversione di tendenza fondata su un rafforzamento delle risorse e su politiche di valorizzazione del lavoro nel SSN che ne rilancino l’attrattività e la sostenibilità. Viene inoltre indicata come non più rinviabile l’attivazione di un investimento straordinario sulle retribuzioni, indispensabile per riconoscere in modo adeguato il valore professionale, economico e sociale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica. Fp Cgil e Uil Fpl chiedono che queste indicazioni condivisibili non restino sulla carta ma si traducano in proposte reali e risorse aggiuntive già disponibili nei prossimi incontri. In assenza di un cambio di rotta non esistono le condizioni per la chiusura positiva della trattativa”, concludono.
"Un lavoro che logora non è un buon lavoro". Il 75% dei camici bianchi rischia
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"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
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Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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