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Farmacie private, sindacati: Stop alla trattativa per il rinnovo del Ccnl, avviato stato di agitazione

Professione Redazione DottNet | 14/05/2025 13:58

Trattativa interrotta per l'indisponibilità di Federfarma ad accettare la proposta di adeguamento salariale proposta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs

La trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro delle Farmacie Private si è interrotta per l'indisponibilità di Federfarma ad accettare la proposta di adeguamento salariale proposta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Lo comunicano i sindacati, ricordando che sono circa 60mila
le lavoratrici e i lavoratori dipendenti interessati dal negoziato. L'associazione datoriale si è orientata su un aumento economico salariale nel triennio di 120,00 euro, cifra che i sindacati reputano "totalmente inadeguata" se rapportata alla loro richiesta, avanzata nel corso di precedenti incontri e basata sul calcolo del differenziale di inflazione registrata nel corso del periodo di vigenza del contratto in essere e dell'inflazione programmata per il prossimo triennio.

A seguito del risultato della riunione odierna, le federazioni nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs avviano lo stato di mobilitazione secondo un quadro di iniziative a carattere nazionale e territoriale che verrà definito nel corso del coordinamento unitaria già fissato al prossimo 19 maggio.

Il lavoro del farmacista - sottolineano i sindacati - è cambiato negli ultimi anni: il contesto del settore sta infatti consolidando (anche per effetto della sottoscrizione dell'accordo di convenzione con lo Stato siglato dalle associazioni Federfarma e Assofarm) i servizi che si svolgono in farmacia, con la conseguente crescita della professionalità offerta da parte del personale, sia esso laureato ed iscritto all'ordine che nel caso degli operatori non laureati. Il maggiore impegno professionale, l'indisponibilità ad incrementare i salari e orari lavorativi sempre più gravosi sono i fattori che rendono la professione della farmacista e del farmacista sempre meno attrattiva. "Questo fatto - sottolineano Filcams, Fisascat e Uiltucs in una nota - non può non essere affrontato con coraggio: crescita professionale, qualità della vita, conciliazione tra la vita personale e il lavoro, oltre alla questione salariale, sono i temi più sensibili e sentiti portati al tavolo della trattativa". I rappresentanti sindacali reputano parziali o completamente insufficienti le risposte arrivate da Federfarma. "Sembra che i titolari di farmacia - si legge ancora nella nota sindacale - non si rendano conto della situazione: pare non avvertano il vento del cambiamento, che se non governato rischia di spazzare via una professione nobile ed un servizio essenziale alle cittadine e ai cittadini".

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