
In Italia 3 milioni con dca. Aiuto da terapia dello specchio
Costumi, canottiere, pantaloncini e occasioni sociali moltiplicate: la stagione estiva può rivelarsi un incubo per chi soffre di problemi legati all'immagine corporea, spesso alla base di molti disturbi alimentari, come anoressia e bulimia, che in Italia colpiscono, secondo le stime, oltre 3 milioni di persone. La dispercezione corporea, ossia la presenza di un'immagine distorta della rappresentazione del proprio corpo, può essere affrontata grazie alla cosiddetta 'Terapia dello Specchio', un approccio terapeutico disponibile solo in pochi centri in Italia. "Questa terapia consiste in un metodo di esposizione sistematica allo specchio (realizzato senza i consueti filtri 'commerciali' per slanciare o alterare la figura) in cui i pazienti sono istruiti e sostenuti nella descrizione, priva di giudizi, del proprio corpo e delle parti che lo compongono - spiega Laura Dalla Ragione, Direttore Scientifico Rete Dca Usl 1 dell'Umbria e docente al Campus Biomedico di Roma, che ha elaborato in Italia una versione modificata della tecnica -.
La nutrizione può influenzare lo sviluppo dell’epigenoma durante i periodi critici dello sviluppo tramite la modulazione della metilazione del DNA e le modificazioni degli istoni
Gasbarrini: “Il continuo aumento delle malattie infiammatorie e metaboliche durante l’infanzia, dovuto alle modificazioni della flora intestinale, sta creando una situazione mai vista in passato. I numeri sono preoccupanti"
Il lavoro, pubblicato sulla rivista open access 'Plos Medicine', affronta un problema su cui la sensibilità delle persone è in crescita
Studio Tor Vergata, effetti amplificati rispetto al non-biologico
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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