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Disturbi alimentari, estate amplifica dispercezione corpo

Nutrizione Redazione DottNet | 18/07/2025 16:46

In Italia 3 milioni con dca. Aiuto da terapia dello specchio

Costumi, canottiere, pantaloncini e occasioni sociali moltiplicate: la stagione estiva può rivelarsi un incubo per chi soffre di problemi legati all'immagine corporea, spesso alla base di molti disturbi alimentari, come anoressia e bulimia, che in Italia colpiscono, secondo le stime, oltre 3 milioni di persone. La dispercezione corporea, ossia la presenza di un'immagine distorta della rappresentazione del proprio corpo, può essere affrontata grazie alla cosiddetta 'Terapia dello Specchio', un approccio terapeutico disponibile solo in pochi centri in Italia. "Questa terapia consiste in un metodo di esposizione sistematica allo specchio (realizzato senza i consueti filtri 'commerciali' per slanciare o alterare la figura) in cui i pazienti sono istruiti e sostenuti nella descrizione, priva di giudizi, del proprio corpo e delle parti che lo compongono - spiega Laura Dalla Ragione, Direttore Scientifico Rete Dca Usl 1 dell'Umbria e docente al Campus Biomedico di Roma, che ha elaborato in Italia una versione modificata della tecnica -.

 Il protocollo prevede alcuni incontri in cui, gradualmente, il soggetto viene aiutato, attraverso l'uso della propria immagine riflessa, a riflettere sulle varie parti corporee con riferimento a ciò che vede e alla loro funzionalità, concentrandosi, a mano a mano, sui confini dei distretti e sulla loro integrazione, in assenza di giudizio".

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     La Fondazione Ananke - realtà non profit che promuove ricerca clinica indipendente grazie al sostegno di donazioni private - ha approfondito questa metodologia nell'ambito dei propri progetti scientifici. L'applicazione clinica della 'terapia dello specchio' è parte integrante dei percorsi terapeutici attivati a Villa Miralago (Varese), struttura accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale, che vanta un'esperienza pluriennale nel trattamento di avanguardia dei disturbi dell'alimentazione e che accoglie pazienti da tutta Italia e anche da altri paesi europei. Il modello utilizzato, nella versione italiana messa a punto da Laura Dalla Ragione, ha aiutato centinaia di pazienti a migliorare il rapporto con il proprio corpo, restituendo alla dimensione corporea un ruolo funzionale, affettivo e identitario.

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