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Gravidanza, le nuove linee guida per le donne cardiopatiche

Cardiologia Redazione DottNet | 03/09/2025 13:56

È il punto di arrivo di una task force, prevalentemente al femminile, che al congresso della Società europea di cardiologia (ESC), svoltosi nei giorni scorsi a Madrid

Un'assistenza ancora più mirata per lo svolgimento di una gravidanza e un parto sicuri per le future mamme con problemi cardiovascolari. È il punto di arrivo di una task force, prevalentemente al femminile, che al congresso della Società europea di cardiologia (ESC), svoltosi nei giorni scorsi a Madrid, ha messo a punto delle nuove linee guida ad hoc. Il protocollo pone la donna affetta da patologie cardiovascolari al centro del processo decisionale, garantendo il diritto a ricevere informazioni chiare ed esaustive sui rischi per sé e per il feto in caso di gravidanza, in modo da consentire decisioni informate sulla possibilità di avere una gravidanza.

Vengono poi formulate le valutazioni da effettuare prima di una gravidanza in caso di patologie cardiovascolari, che riguardano: la gestione della gravidanza in pazienti affette da valvulopatia, ipertensione arteriosa, aortopatia, ipertensione polmonare, cardiopatie congenite, cardiomiopatie, canalopatie e coronaropatia; la gestione delle possibili complicanze della gravidanza (preeclampsia, cardiopatia post-partum, embolia polmonare, arresto cardiaco, ecc.); la classificazione dei farmaci cardiologici in base alla loro sicurezza per la mamma e per il feto durante la gravidanza e per il neonato durante l'allattamento.

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È stata inoltre sottolineata l'importanza di creare un 'Pregnancy Heart Team' (team di cardiologia in gravidanza) per garantire una gestione multidisciplinare delle gravidanze a rischio intermedio-alto. Alla task force hanno preso parte anche due italiane, Lia Crotti, professoressa associata di Medicina cardiovascolare all'Università di Milano-Bicocca e direttrice della U.O. di Cardiomiopatia e riabilitazione di Auxologico e Silvia Castelletti, cardiologa della U.O. di Riabilitazione cardiologica di Auxologico San Luca. "L'aver messo la donna affetta da patologie cardiovascolari al centro del processo decisionale rappresenta un passaggio importante - afferma Lia Crotti -. La donna ha il diritto di ricevere una informazione chiara ed esaustiva sui rischi per poter decidere in autonomia se provare o meno ad avere una gravidanza. Altre modifiche chiave includono l'aggiornamento della tabella del rischio per le malattie cardiovascolari in gravidanza, includendo patologie prima non incluse, tra cui le cardiomiopatie e le canalopatie ereditarie". 
  

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