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Schillaci, obiettivo della Manovra è di garantire 2-3 miliardi in più alla sanità

Sanità pubblica Redazione DottNet | 30/09/2025 15:52

Giuliano (UGL): “Le risorse annunciate in Finanziaria non sono sufficienti, investire concretamente sul personale unica strada per il rilancio”

Per la Sanità ci sono già 4 miliardi di euro che sono stati stanziati lo scorso anno e stiamo lavorando col ministro Giorgetti e con il governo per trovare altri fondi oltre ai 4 miliardi che sono stati già bollinati lo scorso anno dal Mef. Puntiamo ad una cifra tra i 2 ed i 3 miliardi in più". Lo ha detto all'ANSA il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine del convegno per la celebrazione di 60 anni della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.    "Stiamo lavorando col ministro Giorgetti. Credo - ha detto Schillaci - che sia importante soprattutto pagare meglio gli operatori sanitari e fare entrare nel Servizio sanitario nazionale nuove persone: penso ai medici ma soprattutto agli infermieri, perchè in Italia c'è veramente carenza di infermieri come in altri Pesi europei e su questo stiamo lavorando per iniziare con nuove assunzioni".   Il Fondo Sanitario Nazionale nel 2025, come già evidenziato dal ministro in precedenti occasioni, "ha raggiunto quota 136,5 miliardi di euro, segnando un incremento di oltre 10 miliardi di euro rispetto al 2022. Con la prossima finanziaria sono certo che ci saranno ulteriori risorse per il 2026 che si aggiungono ai 4 miliardi già previsti nella scorsa legge di Bilancio".

"L’annuncio dei 2 miliardi di euro aggiuntivi per la Sanità nella manovra 2026 – dichiara il Segretario Nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano – sembrerebbero non rappresentare la svolta che molti auspicavano.

Si tratta, purtroppo, di fondi in gran parte già destinati a coprire spese vincolate e obbligatorie, come la prosecuzione di progetti avviati con il PNRR o altre iniziative già programmate. Risorse che non lasciano spazio a interventi realmente mirati al rafforzamento del sistema sanitario pubblico. Alla fine, solo una quota residuale – stimata intorno ai 500 milioni – sarà potenzialmente disponibile per il personale, ma non per aumenti strutturali o assunzioni. Si parla ancora una volta di compensi per attività aggiuntive, un metodo già sperimentato in passato che non risolve i problemi alla radice. È evidente – prosegue Giuliano – che si continua a intervenire con soluzioni tampone, evitando di affrontare il nodo centrale: la drammatica carenza degli organici e la mancata valorizzazione del lavoro di medici, infermieri, OSS e di tutto il personale sanitario. Invece di investire in nuove assunzioni e nel rinnovo dei contratti, si preferisce incentivare chi già lavora con turni massacranti e carichi insostenibili. Così si mette a rischio la qualità dell’assistenza e la salute degli stessi operatori. Non possiamo continuare con una sanità fondata sull’emergenza perenne" sottolinea ancora il Segretario.

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"Anche il contratto del comparto privato e del sociosanitario sono fermi da anni, gli stipendi italiani restano tra i più bassi d’Europa e manca completamente una visione strategica. Servono investimenti veri e duraturi, serve una programmazione nazionale seria, e soprattutto serve rispetto per chi ogni giorno garantisce con professionalità e sacrificio un servizio essenziale per tutti i cittadini. La UGL Salute – conclude Giuliano –alle soglie della discussione sulla Legge di Bilancio chiede con forza al Governo e alle Regioni un cambio di passo immediato. I fondi stanziati devono essere destinati a rafforzare il personale, rinnovare i contratti e rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale, non a rincorrere l’ordinario. Senza un piano concreto e risorse adeguate, il rischio è quello di assistere al lento e inesorabile smantellamento del sistema sanitario universalistico".

  

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