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Via libera dopo otto anni alle nuove cure essenziali garantite. Tutte le novità

Sanità pubblica Redazione DottNet | 24/10/2025 15:00

Via libera dalla Conferenza Stato-Regioni, nei Lea anche i test Sma e tumori. In Manovra 485 milioni per il potenziamento degli screening fino ai vaccini e alle campagne di comunicazione

Sono stati approvati i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), che aggiornano il quadro delle prestazioni sanitarie garantite dallo Stato ai cittadini. Dopo oltre otto anni dall'ultimo aggiornamento, la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera a una serie di novità destinate a potenziare la sanità pubblica. Questi aggiornamenti riguardano principalmente l'introduzione di nuovi screening, l'estensione dei test neonatali a malattie genetiche rare, l'ampliamento delle prestazioni contro i disturbi alimentari e l'inclusione di ulteriori patologie croniche esenti dal ticket.

Dopo otto anni aggiorniamo i livelli essenziali di assistenza, aumentando il numero di prestazioni che il servizio sanitario nazionale mette a disposizione di tutti i cittadini.

L’intesa in Conferenza Stato-Regioni è un passo in avanti verso la conclusione dell’iter dei provvedimenti che ora passano all’esame delle Commissioni parlamentari. Con questo aggiornamento arrivano per i cittadini ulteriori terapie innovative, nuovi screening ed esenzioni per diverse patologie. E’ un altro importante segnale concreto di attenzione ai bisogni di salute attraverso cure sempre più di qualità e all’avanguardia. Sono convinto che le Commissioni parlamentari opereranno con la necessaria rapidità per concludere tempestivamente gli ultimi passaggi e arrivare presto al traguardo finale", dichiara il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

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Novità anche dalla prevenzione che, con un investimento da 485 milioni di euro, rilancia gli screening in Italia. È quanto prevede la Legge di Bilancio 2026, approvata dal Governo e trasmessa al Senato per l'avvio dell'iter parlamentare. Le misure, destinate a diventare operative a partire dal 2026, puntano a potenziare in modo strutturale gli screening oncologici, estendendone le fasce d'età, e a sostenere l'acquisto regionale di vaccini. Un piano che mira a rendere la diagnosi precoce più equa e accessibile in tutto il territorio nazionale.

Un ammodernamento necessario

Lo scopo principale di questa revisione dei Lea, come sottolineato dalla Stato-Regioni, è rendere il sistema sanitario più adeguato alle esigenze attuali. L’obiettivo è eliminare prestazioni obsolete e migliorare l’efficienza sia organizzativa che clinica. Si mira, infatti, a una razionalizzazione delle risorse, riducendo anche gli oneri per il Servizio Sanitario Nazionale. Tra le novità più rilevanti ci sono due nuovi interventi, che implicano un impatto economico significativo. Questi comprendono l'introduzione della terapia psicoeducazionale per il trattamento dei disturbi alimentari e della nutrizione, accessibile sia tramite sedute individuali che collettive. Inoltre, sono previste esenzioni dal pagamento delle prestazioni sanitarie per tre nuove malattie croniche: la sindrome fibromialgica, l'idrosadenite cronica suppurativa e la malattia polmonare causata da micobatteri non tubercolari. Un’altra novità riguarda il potenziamento delle prestazioni sanitarie per il controllo della gravidanza fisiologica, che diventeranno parte integrante dei Lea.

Le malattie rare e l'esenzione dal ticket

L'approvazione del secondo provvedimento riguarda un Decreto che aggiorna l’elenco delle malattie rare, conferendo il diritto all’esenzione dal pagamento delle prestazioni sanitarie per i malati di queste patologie. Tra le nuove inclusioni ci sono anche le prestazioni di assistenza termale e il rafforzamento dei Diagnosis Related Group (DRG) per i ricoveri ad alto rischio di non appropriatezza. Questa serie di modifiche sarà finanziariamente neutra, ma contribuirà a migliorare l'accessibilità alle cure per un numero maggiore di persone.

Nella lotta ai tumori e alle malattie genetiche

Un'ulteriore grande novità riguarda il rafforzamento della sorveglianza e della prevenzione per le donne con predisposizione genetica ai tumori al seno e alle ovaie. È stato previsto un programma in due fasi: prima, l’identificazione delle varianti genetiche patogene nei geni BRCA1 e BRCA2 nelle pazienti con tumore, e successivamente lo screening regolare per le familiari sane risultate positive a tali varianti. In questo modo, mammografie, ecografie, risonanze e consulenze oncologiche e ginecologiche diventeranno parte integrante delle prestazioni sanitarie garantite dallo Stato, per un target di circa 10.000 donne all'anno.

Il nuovo screening neonatale

Una delle innovazioni più attese è l'estensione dello screening neonatale. Questo nuovo programma prevede il test per 8 malattie genetiche rare, tra cui l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e le Immunodeficienze Combinate Gravi (SCID), che permetteranno di diagnosticare precocemente patologie rare ma gravi, migliorando così la prognosi e la qualità della vita dei bambini affetti.

Impatto economico e tempistiche di attuazione

Il costo per la pubblica amministrazione dell’implementazione di questi nuovi Lea è stimato in circa 150 milioni di euro all’anno, ma la Conferenza delle Regioni ha richiesto che venga garantita una corretta interlocuzione con il Ministero della Salute per ottimizzare l’implementazione delle nuove prestazioni e condividere eventuali problematiche. È stato anche sottolineato che l’entrata in vigore dei provvedimenti non dovrebbe avvenire prima di 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, per dare il tempo necessario all’adattamento dei sistemi centrali e regionali.

Un passo importante per la salute del Paese

I nuovi Lea sono un passo fondamentale verso il miglioramento dell'assistenza sanitaria in Italia. Ilenia Malavasi, deputata del Partito Democratico e membro della Commissione Affari Sociali, ha commentato che l'approvazione di queste modifiche rappresenta un “passo avanti che il Paese attendeva da troppo tempo”. La Malavasi ha inoltre sottolineato che è ora essenziale che le nuove misure diventino operative il più rapidamente possibile, affinché nessun bambino resti indietro, indipendentemente dalla regione in cui vive. Con l'introduzione di questi aggiornamenti, il Servizio Sanitario Nazionale si avvicina sempre più a garantire un’assistenza di qualità, accessibile e tempestiva per tutti i cittadini, contribuendo così a una maggiore equità e salute pubblica.

Apprendiamo con grande soddisfazione che i nuovi Lea-Livelli Essenziali di Assistenza, su cui Foce ha fornito al Ministero della Salute la sua collaborazione clinico-scientifica, sono stati approvati dalla Conferenza Stato-Regioni. Il via libera purtroppo arriva dopo uno stallo di circa 2 anni. Il complesso di questi provvedimenti dovrà ora pervenire alle Commissioni Parlamentari competenti e poi essere pubblicato finalmente sulla Gazzetta Ufficiale”, commenta Francesco Cognetti, Presidente di Foce (ConFederazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi).

Questo aggiornamento si riferisce a numerose modifiche quali l’ampliamento di screening preventivi, nuove preparazioni sanitarie, aggiornamento in tema di esenzione, introduzione di nuove tecnologie e ausili terapeutici nonché lo screening e la sorveglianza attiva per i tumori della mammella e dell’ovaio in persone con mutazioni genetiche BRCA1 e BRCA2 - sottolinea Cognetti -. Il target stimato ammonta a circa 10mila donne l’anno. È prevista anche l’esecuzione di 45 pannelli standard o avanzati di test molecolari per la ricerca di mutazioni in 22 tumori solidi ed ematologici. Si tratta di esami per verificare l’uso di 62 farmaci a bersaglio molecolare che sono disponibili da diversi anni e che in studi clinici hanno mostrato un importante impatto sulla sopravvivenza e sono inoltre già stati approvati e rimborsati dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). Sono inclusi anche i test genomici da utilizzare nel carcinoma mammario ormono responsivi in stadio precoce per la scelta del migliore trattamento adiuvante successivo alla chirurgia con la possibilità di evitare, in una percentuale molto elevata di donne, la somministrazione della chemioterapia”. “Occorrerà ora vigilare sullo stato di applicazione dei Lea poiché anche nella versione precedente vecchia di 8 anni si è, infatti, rilevata molto frammentaria tra le Regioni italiane con un’attuazione scarsissima in molte di esse - conclude Cognetti -. Infine, si dovrà far fronte al gap temporale introducendo i nuovi Lea basati sulle molte innovazioni che sono state raggiunte negli ultimi 3 anni che non sono ancora coperte dal provvedimento”.

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