''Ci troviamo al cospetto di un errore medico che impone riflessioni serie sulla sanità calabrese, al di là del mero ed immediato giudizio di "malasanità''. Lo affermano, in una nota, il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei minori, e l'avvocato Antonino Napoli, dirigente dell'ufficio legale dello stesso organismo, facendo riferimento al caso della bambina di due anni alla quale, nei giorni scorsi, nell'ospedale di Cosenza, è stato ingessato il braccio sbagliato.
''In molti casi - aggiungono - la carenza strutturale dei nosocomi del sud non è sufficiente a giustificare gravissime disattenzioni da parte del personale medico e paramedico. Gli errori medici sempre più spesso sono figli di incompetenza, distrazione o negligenza, mancanza di formazione o scarsità di riflessione sulle pratiche e terapie da attuare. Ciò che è accaduto a Cosenza è gravissimo ed allarmante se si pensa che nel 2005, nello stesso ospedale e nello stesso reparto, per un'ingessatura troppo stretta che causò delle complicazioni, perse la vita il piccolo Andrea Bonanno, di soli 7 anni.''. Secondo Marziale e Napoli, ''è tempo che i medici che commettono errori per evidente negligenza o disattenzione vengano immediatamente licenziati, lasciando il posto e valorizzando i medici, anche giovani, preparati e motivati, di cui il territorio gode, scelti in base ai curricula e non alle raccomandazioni. La questione sanitaria calabrese deve occupare un ruolo prioritario nell'agenda politica nazionale e regionale non per alimentare gli scontri tra opposte fazioni o, addirittura, all'interno degli stessi partiti tra diversi candidati che per anni sono stati fianco a fianco o, ancora, per la nomina di dirigenti sanitari o primari politicamente vicini''. ''Occorre un piano di rilancio - sostengono ancora Marziale e Napoli - per una terra sempre più dimenticata ed abbandonata a se stessa. Occorrono fondi per consentire all'Università calabrese di pianificare attività di aggiornamento della classe sanitaria, ma anche fondi per garantire a tutti i presidi ospedalieri gli strumenti e le apparecchiature necessarie per lo svolgimento dell'attività medica. La Calabria ha tante eccellenze nel campo medico, che si sono formate in Italia e all'estero. Affidiamo a loro, e non alla politica, la gestione della sanità''. ''Ed eccoci ancora qui a riparlare della sanità calabrese. Mi sembrava troppo bello che oramai non si parlasse più di malasanità in Calabria e che il nuovo argomento legato alla stessa fosse solo il Piano di rientro e la fantomatica costruzione dei quattro nuovi ospedali che dovrebbero rappresentare il riscatto di tutte queste malefatte dei camici bianchi dal 2006 a seguire''. Lo afferma in una nota Pino Monteleone, il padre di Federica, la sedicenne morta dopo un intervento di appendicectomia nell'ospedale di Vibo Valentia. ''Come faccio di solito - aggiunge - leggo i giornali e che ti trovo? 'Scongiurata la chiusura del Centro Trapianti del Midollo Osseo di Reggio Calabria'. Perchè? Il contratto degli Esperti di trapianto è scaduto ed a causa del piano di rientro della sanità, tutte le nuove assunzioni ed i rinnovi sono bloccate. Questa volta c'è da dire che subito si è corsi ai ripari, nel senso che finalmente si e' capito che un vero, e rimarco vero, polo di eccellenza non può scomparire perchè non ci sono i fondi per i contratti di chi realmente lavora, di chi realmente sta dimostrando di svolgere il proprio compito con ''scienza e coscienza'' e che agli occhi di tutti risultano apprezzati non solo a livello nazionale.
Chi guadagna di più sono i chimici con 92.700 euro/anno, seguiti dai medici, con uno stipendio medio annuo di 90.593 euro e dai veterinari a poco più di 90.440 euro/anno
L’obbligo di prova, quindi, per il soggetto danneggiato, si ferma all’individuazione del cosiddetto nesso di causalità fra i due eventi
Con lui Donatella Ussorio de l’Aquila, dalla beneventana Alessia Pica, rispettivamente Vicepresidente e segretario, Irene Pontarelli, di Isernia, con il ruolo di Tesoriere, e il romano Valerio De Lorenzo, consigliere
Nocco, presidente AIIC, “Tutto il Paese e tutta la sanità con i suoi infiniti snodi, si attendono dalle soluzioni e dalle innovazioni tecnologiche un contributo effettivo in termini di miglioramento dei servizi, di qualità organizzativa, di ridimensi
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