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Sclerosi, lo studio Aism valuta la teoria Zamboni. Via anche a Reggio Emilia

Neurologia | 14/02/2011 11:56

Parte  anche a Reggio Emilia la sperimentazione dello studio epidemiologico promosso e finanziato da Aism (l'Associazione italiana sclerosi multipla) e dalla sua Fondazione per verificare l'incidenza della Ccsvi, cioè il restringimento di alcune vene che portano il sangue al cervello, nella sclerosi multipla. Un restringimento che, secondo la teoria del professor Paolo Zamboni, sarebbe causa degli accumuli anormali di ferro riscontrati appunto nella sclerosi multipla.

Le prime fasi dello studio sono state dedicate alla formazione dei sonologi (coloro che studiano gli ultrasuoni applicati alla medicina) selezionati per svolgere l'esame diagnostico, come da protocollo, e al reclutamento delle persone da esaminare nei 41 centri che aderiscono allo studio. Tra i centri partecipanti, l'Arcispedale Santa Maria nuova di Reggio, sotto la guida della dottoressa Luisa Motti. I primi esami sonologici si svolgeranno nel reparto di neurologia diretto da Norina Marcello. A Reggio opera uno dei sonologi che fanno parte della commissione centrale, che leggerà gli esami svolti nei 41 centri che aderiscono allo studio.

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Lo studio dell'AISM viene condotto a livello nazionale; è condotto secondo il metodo 'cieco', vale a dire che sia il tecnico locale che effettua l'esame sia l'esperto centrale che ne legge i risultati non sanno se l'esame riguarda una persona con SM o una persona con altre patologie neurologiche o un controllo sano. Il campione è costituito da un totale di 2000 persone delle quali 1200 con sclerosi multipla, 400 persone sane e 400 con altre malattie neurologiche. Gli esiti definitivi saranno dati entro la fine del 2011 e andranno a verificare la possibile correlazione tra CCSVI e Sclerosi Multipla.

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