Il Tribunale civile di Milano, con un'ordinanza depositata il 29 marzo scorso, ha stabilito che il divieto di fecondazione eterologa si pone in contrasto con alcuni principi costituzionali, tra cui il diritto fondamentale all'autodeterminazione della coppia, il principio di eguaglianza tra coppie e il diritto alla salute. I giudici chiedono, dunque, ancora una volta, alla Consulta di pronunciarsi sulla legge 40 che ha per l'ennesima volta ha subito una bocciatura.
Marilisa D'Amico avvocato e anche consigliere comunale milanese del Pd, assieme agli avvocati Maria Paola Costantini, Massimo Clara e Sebastiano Papandrea, assiste la coppia affetta da azoospermia completa che aveva ha presentato nel 2010 ricorso al Tribunale civile di Milano per poter accedere alla fecondazione eterologa, vietata dalla legge 40 del 2004 giudicano la notizia ''molto positiva'' e confidano nell'esito positivo dell'esame da parte dei giudici della Corte Costituzionale, affinche' ''entro qualche mese, forse entro la fine dell' anno, le coppie in Italia potrebbero avere accesso alla fecondazione eterologa''.
La legge 40 - che oggi e' stata bocciata per la diciottesima volta, con il nuovo rinvio alla Consulta sul divieto di fecondazione eterologa da parte del Tribunale di Milano - era gia' finita diverse volte nel mirino delle sentenze dei tribunali. Cinque volte e' finita sui banchi della Corte Costituzionale (nel 2005, due volte nel 2009 e una nel 2010 e infine nel maggio del 2012). Se si considerano i ricorsi per altre parti della legge come quelli per ottenere la possibilita' di congelamento degli embrioni, la diagnosi preimpianto e il limite di utilizzo di tre embrioni per ciclo di fecondazione sono complessivamente 17 le volte che i giudici hanno ordinato l' esecuzione delle tecniche di fecondazione secondo i principi Costituzionali affermando i diritti delle coppie e non secondo la legge 40. Se si comprende anche l'ambito europeo, con la bocciatura di Strasburgo nell'agosto 2012, salgono a 19 gli stop al provvedimento. Questi i precedenti: - 2004 - Per il tribunale di Cagliari non c'e' differenza tra gravidanza ottenuta con Pma e gravidanza naturale, e se sussistono i presupposti la donna puo' abortire.
- 2005 - Il 16 luglio un giudice del tribunale di Cagliari aveva sollevato questione di legittimita' costituzionale dell'articolo 13.
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Fonte: tribunale di milano
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