Promozione a pieni voti per l’Ente previdenziale e assistenziale dei farmacisti: il via libera ai conti dell’Ente è arrivato dalla Corte dei Conti i cui magistrati contabili, nella relazione inviata la scorsa settimana al Parlamento e ai ministri competenti, hanno evidenziato un avanzo di esercizio di 133,998 milioni, che supera il risultato positivo già registrate nel 2011, quando il bilancio dell'Ente si era chiuso con un avanzo di 124,987 milioni.
L’incremento è dovuto ai migliori risultati degli investimenti mobiliari, controbilanciati, però, dall’aumento della spesa pensionistica.Riguardo quest’ultimo fattore è da porre in evidenza come il saldo della gestione previdenziale e assistenziale, positivo per 95,116 milioni, mostri un decremento di circa 4,2 milioni sul 2011 (6,4 milioni circa era il minor saldo nel 2011 sul 2010). Determinanti nei risultati positivi del saldo previdenziale – ancorché sempre inferiori nell’importo alla contribuzione soggettiva ordinaria - sono le entrate da contributo dello 0,90, il cui gettito (pari a 95,429 milioni) presenta un tasso di diminuzione ancora superiore a quello del 2011 sul precedente esercizio.Il valore del patrimonio netto è pari, a fine 2012, a 1.665 milioni (1.531 nel 2011) e supera ampiamente, con un indice di copertura pari a 10,37, il limite delle cinque annualità delle pensioni correnti, stabilito con il decreto interministeriale del 29 novembre 2007.Per quanto attiene alla consistenza del patrimonio immobiliare, esso registra trail 2011 e il 2012 una diminuzione (ai valori di bilancio) di 2,036 milioni, da riferire quasi esclusivamente agli ammortamenti di esercizio. Il rendimento medio degli immobili, calcolato al valore contabile al lordo degli ammortamenti, si attesta nel 2012 su valori del 9,37% e del 3,51 netto (nel 2011, rispettivamente, del 9,15 lordo e del 4,39 netto).Rispetto al 2011, diminuisce di 13,7 milioni la consistenza del portafoglio titoli mobiliari (851,2 milioni nel 2011, 837,5 nel 2012) con riguardo sia a quelli immobilizzati, sia a quelli iscritti nell’attivo circolante.
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Fonte: enpaf
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
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