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Gli esperti all'Oms: non criminalizzare le sigarette elettroniche

Sanità pubblica Redazione DottNet | 29/05/2014 15:49

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) non dovrebbe trattare le sigarette elettroniche come quelle normali, perchè sono 'parte della soluzione' ai danni causati dal fumo, e non 'parte del problema'. Lo afferma una lettera aperta al segretario generale Margareth Chen firmata da 53 esperti mondiali tra i quali l'italiano Umberto Veronesi.

 La lettera, pubblicata sul blog Nicotine and Science Policy, è una risposta ad alcune indiscrezioni secondo cui l'Oms, nelle sue linee guida di prossima pubblicazione, potrebbe indicare le e-cig come 'pericolose per la salute'.  ''Questi prodotti potrebbero essere tra le più significative innovazioni nel campo della salute del ventunesimo secolo - scrivono gli autori, fra cui Umberto Tirelli, oncologo del Cro di Aviano, e Riccardo Polosa, dell'università di Catania - e potrebbero salvare milioni di vite. L'urgenza di trattarli come le sigarette dovrebbe lasciare il posto a una serie di norme che possano realizzare questo potenziale''.  Secondo gli esperti non bisognerebbe applicare alle sigarette elettroniche le stesse leggi di quelle normali, anzi servirebbe una politica di tassazione che spinga i consumatori a passare dalle seconde alle prime.

Norme troppo restrittive, spiega il documento, potrebbero avere l'effetto 'perverso' di prolungare l'uso delle sigarette normali, e dovrebbero essere evitate, almeno finchè non saranno disponibili dati precisi sul loro impatto sulla salute. ''Ad esempio si è parlato molto di un 'effetto gateway' per chi usa questi prodotti che li porterebbe verso quelli più dannosi - si legge nel documento - ma non siamo a conoscenza di nessuno studio scientifico che abbia dimostrato che questo è vero''.

 

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fonte: ansa

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