I farmacisti hanno detto di essersi scagliati contro il parere ministeriale del 2015
Sull’insovrapponibilità tra vendita al dettaglio e distribuzione all’ingrosso di farmaci, così come enunciata dal parere del ministero della Salute del 2 ottobre 2015, Aifa e filiera del farmaco non sono disponibili a fare passi indietro. E ribadiscono la linea sancita dal protocollo sulle carenze del settembre scorso: la normativa esclude che i medicinali possano uscire dalla farmacia e imboccare la strada del grossista anziché quella del pubblico. E’ uno dei punti emersi con maggiore evidenza dalla riunione del Tavolo sulle carenze ospitata ieri all’Agenzia del farmaco. Una seduta diversa dalle precedenti, perché per la prima volta da quando il gruppo di lavoro si è insediato c’era al tavolo anche una rappresentanza dell’Associazione nazionale farmacisti-grossisti.
L’occasione ha consentito un confronto serrato tra le rispettive posizioni: i farmacisti-grossisti, in particolare, hanno detto di essersi scagliati contro il parere ministeriale del 2015 perché non solo interviene con grande ritardo su un’attività che le farmacie praticavano già da anni (con regolare autorizzazione), ma anche perché pone paletti irragionevoli su transazioni che non hanno nulla di illegale. In netta antitesi la lettura di Domenico Di Giorgio, direttore dell’Ufficio qualità e contraffazione dell’Aifa e coordinatore del tavolo: l’interpretazione delle norme offerta dal dicastero con quel parere è corretta ed è condivisa dall’Agenzia così come dalla filiera.
fonte: federfarma, filodiretto
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