Più di € 5.900 è il costo sanitario pro capite annuo per gli oltre 15 milioni di italiani con dolore cronico muscolo-scheletrico: occorre una gestione multidisciplinare ed efficace della malattia
Tre figure professionali coinvolte in 3 momenti distinti: è questo il cuore su cui si basa la proposta di PDTA avanzata dalla società scientifica GUIDA (Società italiana per la gestione unificata ed interdisciplinare del dolore muscolo-scheletrico e dell’algodistrofia) in occasione del 1° Congresso Nazionale di Napoli, che punta a migliorare la gestione dei circa 15,5 milioni di italiani che soffrono di dolore muscolo-scheletrico cronico e non vedono ancora risposta ai loro bisogni nonostante la legge 38/2010 sulle cure palliative e la terapia del dolore.
"G.U.I.D.A è una società scientifica nata lo scorso anno con l’obiettivo di colmare una lacuna importante nel panorama scientifico nazionale - dichiara
Ombretta Di Munno a Dottnet: il segreto è l'interdisciplinaIl Dolore muscolo-scheletrico non sempre è da considerarsi solo un sintomo, ma nelle sue fasi acute e croniche diventa una vera e propria malattia da diagnosticare e affrontare in modo appropriato, attraverso percorsi diagnostici e terapeutici in un’ottica multidisciplinare, con l’obiettivo di garantire ai pazienti una migliore qualità della vita.
Il dolore cronico muscolo-scheletrico riguarda oltre il 26% della popolazione italiana, il 70% se si considera la fascia di popolazione over 60, e secondo le ultime stime i relativi costi sanitari, sia diretti che indiretti, sono stimati intorno al 2,3% del PIL1; si tratta di circa 1.400 euro all’anno per paziente (erogazione di farmaci, ricoveri, diagnostica a carico del Ssn), cui si sommano costi indiretti legati alle giornate lavorative perse e all’assistenza familiare, pari a 4.557 euro all’anno per paziente.
"Una cifra esorbitante, seconda soltanto a quella delle patologie cardiovascolari, che potrebbe essere contenuta riconoscendo il valore della multidisciplinarietà nella definizione del percorso diagnostico e terapeutico - dichiara il Professor Giovanni Iolascon, Presidente del Congresso, Direttore esecutivo di Guida e docente di Medicina Fisica e Riabilitazione alla Seconda Università di Napoli – L’obiettivo che ci siamo posti in questo primo Congresso è quello di aprire la discussione e iniziare a colmare quel vuoto che ancora persiste, in termini di protocolli diagnostici e terapeutici dedicati, nella gestione del paziente con dolore muscolo scheletrico acuto e/o cronico con l’obiettivo di garantirgli una migliore qualità della vita. La legge 38, che riconosce il dolore come malattia e che sancisce il diritto di ogni paziente con dolore cronico ad essere curato nel rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, è indubbiamente una conquista - conclude il Professor Iolascon - La lotta contro il dolore muscolo-scheletrico però continua a rappresenta una delle sfide più importanti della professione medica, sfida che la Società Italiana G.UI.D.A. raccoglie con entusiasmo promuovendo la ricerca, le attività culturali e la formazione ma soprattutto cercando di fare chiarezza sugli aspetti scientifici e gestionali dei pazienti affetti da dolore muscolo-scheletrico e da algodistrofia, e coinvolgendo il Medico di Medina Generale ".
Leggi anche: Algodistrofia: una patologia sottovalutata; Ombretta Di Munno a Dottnet: il segreto è l'interdisciplina
Ne soffre 1 paziente oncologico su 2 ma è sotto-trattato
Lo studio, condotto su modelli animali, rivela come le strutture che avvolgono i neuroni possano diventare un nuovo bersaglio contro il dolore cronico. La rivista scientifica Pain dedica un editoriale alla ricerca
Presentato alla Camera dei deputati un “Nuovo Manifesto sul dolore”: cultura, formazione e reti le priorità d’azione sollecitate da un’Alleanza di esperti, pazienti e cittadini
La ricerca, pubblicata su Phitoterapy Research, ha dimostrato che l’associazione degli estratti di Acmella oleracea e Boswellia serrata può ridurre significativamente la sensibilità al dolore nei modelli preclinici
Più formazione per vincere sfida arresto cardiaco improvviso
I vaccini sono adattati alla variante JN.1. Possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri
Bellantone: "la sicurezza dell’assistito è un pilastro fondamentale della qualità delle cure ed è un diritto inalienabile di ogni persona"
"Uso corretto delle risorse non avviene in tutte le regioni"
Commenti