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Per i più anziani i farmaci anticolesterolo non sempre sono indicati

Farmaci Redazione DottNet | 25/05/2017 13:54

Possono dare problemi muscolari, vanno prescritti caso per caso

Prescrivere farmaci anticolesterolo per evitare infarti ed ictus può non provocare i benefici sperati se il paziente ha più di 75 anni, anzi può tradursi facilmente in un danno. La scelta quindi non è scontata come si penserebbe, ma va fatta caso per caso. A mettere in allerta i medici è uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA).


    I ricercatori della New York University School of Medicine, ake Forest School of Medicine e University of Texas School of Public Health hanno esaminati i dati di 2.867 adulti con più di 65 anni di età, tutti con problemi di ipertensione. Divisi in due gruppi randomizzati, 1.467 di loro hanno assunto statine come forma di prevenzione primaria di infarti e ictus, mentre i restanti 1400 no. Dai risultati non è emersa particolare differenza nella frequenza di eventi cardiovascolari o nel tasso generale di mortalità tra i due gruppi. Anzi, sottolineano i ricercatori, l'utilizzo prolungato di questi farmaci può avere effetti collaterali che negli over 75 possono causare maggior rischio di cadute, fratture e operazioni. Va quindi "valutato caso per caso", spiegano. "La terapia con le statine può essere associata a una serie di disturbi muscolo-scheletrici, tra cui miopatia, mialgia, debolezza muscolare e malattie articolari.

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    Questi possono essere particolarmente problematici nelle persone anziane e possono contribuire al declino fisico che può a sua volta ridurre la funzionalità e aumentare il rischio di cadute e di disabilità", commenta in un editoriale Gregory Cufman, direttore responsabile della Harvard Health Publications.

fonte: jama, ansa

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