
Indagine sulla correlazione tra l’uso di azitromicina e l’aritmia ventricolare.
L’azitromicina è un antibiotico appartenente alla famiglia dei macrolidi ampiamente utilizzato per il trattamento delle infezioni batteriche del tratto respiratorio e urinario. Recentemente la comunità scientifica ha cominciato ad interrogarsi sugli effetti di questo farmaco sul cuore rilevando un suo potenziale aritmogenico simile a quello dell’eritromicina.
Diversi case report hanno riportato un prolungamento dell’intervallo QT e una tachicardia ventricolare polimorfica a seguito dell’uso di azitromicina.
Lo studio caso-controllo ha coinvolto una coorte di soggetti sottoposti alla terapia antibiotica considerando un arco temporale che va dal 1997 al 2010. I controlli e i casi sono stati confrontati tenendo conto dell’età, sesso e database ed è stato accuratamente analizzato l’uso e il tipo di antibiotico nel momento dell’insorgenza dell’aritmia ventricolare.
É stato così possibile identificare circa 14040688 individui che hanno fatto uso per la prima volta degli antibiotici e rilevare tra questi 12874 casi di aritmia ventricolare. Considerando i soggetti che hanno sviluppato un’aritmia ventricolare è emerso che 30 di essi facevano uso di azitromicina. L’analisi dei dati incrociati provenienti dai diversi database ha consentito di dimostrare una forte associazione tra l’utilizzo di azitromicina e un maggiore rischio di sviluppare l’aritmia ventricolare rispetto a chi non fa uso di antibiotici. Inoltre, non è stato riscontrato un cambiamento nel tasso di insorgenza di aritmia se si paragona questo antibiotico all’amoxicillina.
Fonte:
Gianluca Trifirò et al. Use of azithromycin and risk of ventricular arrhythmia. CMAJ 2017 April 18;189:E560-8.
Il focus della ricerca è l’impiego di terapie geniche innovative basate su DNA e RNA progettate per agire direttamente sulla proteina responsabile della patologia
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