
Uno studio condotto al Policlinico Gemelli ne dimostra la validità
Misurare l'ossigeno nel sangue del bebè appena nato per scovare eventuali cardiopatie congenite: è possibile con un test semplicissimo e non invasivo (con il pulsossimetro, una apparecchiatura medica che viene collegato alla manina e al piedino del neonato). L'efficacia di questo test di screening è stata confermata in uno studio multicentrico a cui hanno partecipato 17 diversi centri neonatologici italiani, tra cui l'Unità Operativa Complessa di Neonatologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, afferente al Polo Scienze della Salute della Donna e del Bambino, diretto dal professor Giovanni Scambia, e ha coinvolto 42.169 neonati.
Pubblicata recentemente sul Journal of Pediatrics (tra le principali riviste scientifiche internazionali in ambito pediatrico), la ricerca ha evidenziato che l'utilizzo del test prima che mamma e bebè lascino l'ospedale dopo il parto consente di incrementare la rilevazione delle cardiopatie congenite del 71% nei centri nascita di primo e secondo livello.
fonte: ansa
Il focus della ricerca è l’impiego di terapie geniche innovative basate su DNA e RNA progettate per agire direttamente sulla proteina responsabile della patologia
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