Il coordinatore dello studio: si tratta di risultati straordinari
Il tumore all'ovaio da oggi fa meno paura. C'è una molecola, l'Olaparib, che secondo quanto rende noto l'Istituto nazionale Tumori di Napoli Fondazione Pascale, in grado di farlo regredire. L'efficacia del nuovo principio attivo è stata rilevata da uno studio europeo i cui risultati sono stati pubblicati sul Lancet Oncology, una delle cinque riviste mediche internazionali più importanti. In questo studio è stata dimostrata l'efficacia di Olaparib nel trattamento della recidiva del carcinoma ovarico in pazienti con mutazione dei geni BRCA 1 e BRCA 2.
Il medicinale è in grado di far regredire il tumore per oltre due anni dopo che la paziente si è sottoposta a chemioterapia. Ma ancora più importante, sottolinea la nota, è la percentuale del 15% di donne che, dopo aver assunto Olaparib, presentano benefici a lungo termine, anche superiori ai cinque anni.
Lo studio è anche un brillante risultato della ricerca accademica europea grazie al lavoro del gruppo oncologico italiano MITO e del Network europeo ENGOT, di cui Pignata è presidente. Grande soddisfazione esprime il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi. "Il Pascale - dice - rinnova la sua vocazione alla collaborazione internazionale con le maggiori istituzioni internazionali, unico strumento per continuare nella difficile sfida al cancro. A professionisti come Pignata non può che andare il nostro plauso".
Fagotti (Esgo), "Test Hrd li individua, sia eseguito in tutte le donne al momento della diagnosi". A Roma il 26esimo congresso della Società europea di oncologia ginecologica
Studio della Karolinska Institutet con l'Università Milano-Bicocca
E' il risultato di uno studio condotto da ricercatori di Humanitas di Milano e pubblicato su Science Translational Medicine
Si basa sulla composizione chimica del fluido uterino
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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