
Si tratta di piccole molecole utili per capire chi è a rischio
Nel sangue ci sono diverse piccole molecole che possono fare da 'spia' dell'arrivo del diabete di tipo 2, permettendo di individuare precocemente in soggetti più a rischio. A scoprirle e descriverle su Plos One è stato uno studio dell'università di Glasgow. Nelle persone che sviluppano il diabete di tipo 2, spiegano gli autori, le cosiddette cellule beta del pancreas lavorano sempre di più per produrre l'insulina necessaria a mantenere il livello di glucosio normale, e la malattia si manifesta quando queste hanno ormai esaurito la capacità.
I ricercatori hanno confrontato le analisi del sangue di 43 persone che avevano una progressiva intolleranza al glucosio con altrettanti soggetti sani per tre anni, trovando una serie di piccole proteine e micro-Rna la cui presenza era un indice dell'arrivo della malattia, molte delle quali coinvolte direttamente nella serie di processi chimici che trasformano le cellule beta da attive a 'esauste'.
fonte: ansa
Dal Forum italiano le linee di indirizzo dei 7 tavoli di lavoro con l’obiettivo che queste proposte si traducano in azioni concrete, rafforzando la prevenzione, l’innovazione terapeutica e la qualità della vita
Il ddl raccoglie la battaglia che Fand- Associazione Italiana Diabetici Odv promuove da sempre per abbattere le discriminazioni e garantire il pieno diritto alla circolazione
Bonadonna, Presidente Eletto della Società Italiana di Diabetologia: "Stiamo assistendo a una vera rivoluzione, una situazione in pieno e positivo sviluppo"
Buzzetti, Presidente SID "Mai come quest’anno il diabete di tipo 1 è stato così presente nel programma scientifico"
Si tratta di un nuovo farmaco per conservare la funzione beta internazionale: è la ricerca Fabulinus, e quello del pediatrico fiorentino è l'unico centro italiano attivo coinvolto
Soprattutto se rossa e lavorata, analisi su 2 milioni di persone
Con il nuovo sensore FreeStyle Libre 2 Plus le persone possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare e prendere decisioni appropriate ora con un’accuratezza migliorata (8,2%) e indicato per l’uso dai 2 anni in su
In Italia, secondo le proiezioni Istat, se proseguisse il trend in crescita degli ultimi decenni, nel 2040 il dieci per cento della popolazione avrà il diabete
Commenti