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Congresso Esmo (Madrid): passi avanti contro i tre tumori big killer

Oncologia Redazione DottNet | 09/09/2017 18:10

Oggi con i nuovi farmaci a bersaglio molecolare e immunoterapici è possibile ottenere una diagnosi differenziata

Passi avanti contro tre tumori definiti 'big killer': quelli al polmone, seno e colon retto (clicca qui per scaricare tutti gli approfondimenti). Oggi, infatti, ci sono farmaci a bersaglio molecolare, immunoterapici, esami che permettono una diagnosi differenziata. Il cambiamento, affermano gli esperti in occasione del Congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) (clicca qui per scaricare l'abstract), è stato "epocale".

"Sono stati compiuti passi da gigante nel campo della ricerca - spiega il presidente Esmo, Fortunato Ciardiello -. Oggi anche quando non è possibile arrivare alla guarigione, si riesce comunque in molti casi a cronicizzare la malattia, con pazienti che possono condurre una vita normale anche per molti anni. E questo riguarda tutte le principali forme tumorali. Servono anche e soprattutto prevenzione e informazione".

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E di prevenzione e informazione si occuperà Esmo per l'Italia con la terza edizione di 'Più Forti del Cancro', che si terrà lunedì 11 settembre a Roma al ministero della Salute: per l'occasione Roma sarà collegata proprio con il congresso Esmo di Madrid. A Roma ci saranno il presidente di Komen Italia, l'oncologo Riccardo Masetti e l'attrice Rosanna Banfi. A Madrid il presidente Ciardiello e vari esperti.

I riflettori saranno puntati sugli avanzamenti per la cura dei tre big killer:

seno: grazie alla ricerca proprio per alcune forme metastatiche sono stati ottenuti successi impensabili fino a pochi anni fa. A partire dal carcinoma mammario metastatico. Tra le novità, spiega Lucia Del Mastro oncologa all'Ospedale IRCCS San Martino di Genova, la nuova molecola Palbociclib "incrementa la possibilità di controllare il tumore della mammella metastatico ormoni-responsivo pur continuando a garantire alle pazienti una buona qualità di vita". -

polmone: "Agli inizi della mia carriera - interviene Silvia Novello, ordinario di oncologia medica all'Università di Torino la percezione era che questa forma fosse davvero incurabile. Oggi, certo, rimane un 'big killer' ma i progressi sono stati tali da permettere oggi ad alcuni pazienti una migliore sopravvivenza, anche in quelli con forme complesse".  Al congresso Esmo, è stato presentato anche un altro studio su una un nuova molecola, alectinib, in grado di ridurre il rischio di progressione della malattia o morte dell'85% rispetto alla chemioterapia. E' efficace contro un particolare tipo di cancro al polmone, la forma NSCLC avanzata ALK-positiva. Questa forma di tumore polmonare si manifesta spesso nei pazienti più giovani che hanno un passato da 'fumatori leggeri' o nessuna storia di tabagismo. In questo tipo di tumore, il rischio è dato anche dalle metastasi cerebrali, evento che si verifica in un paziente su tre. Con la nuova molecola si ottiene una riduzione della progressione della malattia a livello cerebrale e una maggiore efficacia. Ed ancora: nuovi dati sono stati presentati anche relativamente ad un altro farmaco immunoterapico, Durvalumab, che aumenta la sopravvivenza libera da malattia in pazienti con cancro al polmone in stadio III e inoperabile. I risultati dello studio Pacific sono stati contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine. "Oggi - ha sottolineato il presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Carmine Pinto - nel 55% dei casi circa di pazienti con tumore al polmone è possibile definire precisamente quale cura effettuare e questo permette anche un migliore utilizzo delle risorse economiche. Infatti, circa il 50% dei malati presenta dei marcatori specifici che ci permettono di capire qual sia la cura piu' efficace per loro: il 30% risulta in media candidabile per l'immunoterapia, mentre il 20% per farmaci target molecolare. Gli altri pazienti effettuano chemioterapia".

colon: anche qui, i progressi sono stati grandiosi, soprattutto nell'ambito della malattia metastatica. Fino a 10-15 anni fa, infatti, i pazienti avevano una sopravvivenza al massimo di 18 mesi. Oggi, molti pazienti convivono con una forma cronicizzata. La ricerca " ha compiuto passi da gigante - afferma Daniele Santini, ordinario di oncologia medica, università Campus Biomedico di Roma -. Lo vediamo con i cosiddetti anti EGFR che, associati alla chemioterapia, permettono di ottenere un grande vantaggio in termini di sopravvivenza. Inoltre, noi oncologi ci aspettiamo molto dalle tecniche di diagnostica molecolare e in particolare dalla biopsia liquida che sta diventando sempre più uno strumento utile per aggiornare o modificare le cure in corso".

I nuovi farmaci

In 5 anni (2010 - 14) nel mondo sono stati commercializzati 49 nuovi farmaci anticancro. L'Italia ha garantito la disponibilità a 31 di queste molecole innovative, collocandosi al quarto posto a livello mondiale dopo USA (41), Germania (38) e Regno Unito (37). Al Congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) in corso a Madrid l'attenzione è concentrata anche sugli strumenti necessari per consentire l'accesso alle nuove terapie.

"I sistemi di rimborsabilità concordati con l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sono un esempio a livello internazionale - spiega Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. E il dato italiano è ancora più rilevante se consideriamo che i sistemi sanitari degli USA e del Regno Unito rispondono a meccanismi diversi e non paragonabili al nostro che è universalistico. Nel 2016 in Italia sono stati stimati 365.800 nuovi casi di tumore: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sconfiggono la malattia. Dunque, il costo del cancro a livello mondiale è destinato a crescere in maniera esponenziale: è passato da 84 m iliardi di dollari nel 2010 a 113 nel 2016. E si prevede un aumento fino a 150 miliardi nel 2020. I farmaci antineoplastici rappresentano nel nostro Paese la prima categoria terapeutica con un costo di quasi 4,5 miliardi di euro nel 2016.

"Il Governo - sottolinea Stefania Gori, presidente eletto AIOM - lo scorso anno ha introdotto uno strumento importante per garantire la sostenibilità, un Fondo di 500 milioni di euro destinato ai farmaci oncologici innovativi. Rilanciamo anche per il 2018 la richiesta di risorse dedicate, che dovrebbero diventare parte integrante di un più ampio 'Patto contro il cancro'. Chiediamo alle Istituzioni un programma ed una regia unici nazionali contro i tumori, che garantiscano una strategia unitaria per combattere la malattia". Oltre All'accesso alle nuove terapie, un capitolo del Patto contro il cancro dovrebbe essere costituito dalla qualità della vita delle persone colpite dalla malattia, che sta diventando un parametro sempre più importante per valutare l'efficacia dei trattamenti. Va ricordata in questo senso la versione italiana dei PROCTCAE: si tratta di un questionario utilizzato nelle ricerche cliniche negli USA e in altri Paesi: il paziente, mediante la sua compilazione segnala in autonomia e in maniera dettagliata gli effetti collaterali delle terapie anti-tumorali. In Italia il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di oltre 200 malati in 15 centri oncologici.

L'abstract del congresso

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