Nel 2021, anno del primo passaggio, il confronto viene calcolato biennio su anno per motivi tecnici, con un effetto 'soft' sull'aumento dell'età
Il primo scatto dell'età della pensione, calcolato in base alle nuove regole, potrebbe essere ancora meno brusco del previsto per effetto di un meccanismo transitorio. E' quanto si evince dall'emendamento alla manovra del governo sulle pensioni. Il nuovo metodo che modifica la legge Fornero prevede che l'adeguamento alla speranza di vita si basi sulla differenza biennio su biennio, ma per il solo 2021, anno del primo passaggio, il confronto viene calcolato biennio su anno per motivi tecnici, con un effetto 'soft' sull'aumento dell'età.
La prima applicazione del nuovo meccanismo di calcolo, che lega l'uscita per la pensione con la speranza di vita, individua così una sorta di 'anno zero', il 2016, da cui partire.
Confrontando la media 2017-2018 solo con il 2016 (anziché con la media 2015-2016) si esclude un anno, il 2015, che avrebbe abbassato l'asticella di partenza da cui far scattare il paragone. In quell'anno si è infatti registrato un calo dell'aspettativa di vita. Includendo il 2015 nel calcolo, quindi, il confronto, presumibilmente, darebbe come esito uno scarto più ampio. Anche se c'è da ricordare come il nuovo meccanismo ponga un tetto al rialzo dei requisiti per la pensione, per cui non si possono superare i tre mesi.
Sono ormai abbastanza numerosi, anche fra i medici e gli odontoiatri, i casi in cui, al momento della morte del professionista, il diritto alla pensione a superstiti venga attribuito ad un suo nipote, anche in presenza di genitori viventi.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
Nel 2027-2028 i requisiti per la pensione dovrebbero aumentare di tre mesi: l’età richiesta per la pensione di vecchiaia passerebbe a 67 anni e 3 mesi
Per i periodi lavorati fino al 31 dicembre 1995 si deve calcolare il 2,5 % per anno d’anzianità contributiva anche per chi ha compiuto 65-66 anni
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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