Carlyle rileva la divisione delle specialità chimiche da Akro Nobel
Cambiano bandiera, da quella svizzera a quella britannica, alcuni prodotti farmaceutici da banco come Rinazina, Voltaren ed il dentrificio Acquafresh che rientravano nell'ambito della joint venture tra GlaxoSmithKline e Novartis del settore consumer healthcare. Glaxo ha infatti acquisito per 13 miliardi di dollari la quota del 36,5% detenuta da Novartis. In Borsa Novartis ha guadagnato il 2,07% e Glaxo il 4,88%.
I due gruppi avevano costituito nel 2015 Consumer Healthcare, la joint-venture nel settore dei prodotti di largo consumo, dagli antidolorifici ai dentifrici, con un business nel 2017 che ha generato ricavi per 7,8 miliardi di sterline (8,9 miliardi di euro). La joint-venture era nata nell'ambito di un accordo più generale che aveva concesso a Glaxo l'opzione di acquisto esercitabile da marzo 2018.
La vendita della partecipazione del 36,5% nell'impresa, che è stata costituita nel 2015, rafforzerà la capacità di Novartis di "guidare i rendimenti degli azionisti e fare acquisizioni", ha detto il ceo Vas Narasimhan in una dichiarazione. E' giunto il momento per "Novartis - ha aggiunto - di dismettere un asset non core ad un prezzo interessante". Glaxo, che si è ritirata nei giorni scorsi dall'offerta su Pfizer, si aspetta un "incremento dei flussi di cassa" e dei ricavi nel 2018. La società britannica ha accolto con "favore questa operazione che permetterà ai suoi azionisti di approfittare di tutte le entrate generate da farmaci senza prescrizione", ha affermato il ceo Emma Walmsley. L'operazione dovrà ora essere approvata dagli azionisti di Glaxo ma Novartis si aspetta che la transazione venga completata durante il secondo trimestre.
Gli analisti finanziari di S&P vedono il rating e l'outlook delle due società non influenzati dall'uscita di Novartis dalla joint-venture. Altra acquisizione ha riguardato il fondo americano Carlyle group che si è aggiudicato la divisione di specialità chimiche di Akzo Nobel in un'operazione valutata 10,1 miliardi di euro, incluso il debito. La multinazionale olandese specializzata nella produzione di vernici e altri prodotti chimici ha precisato che per chiudere la transazione Carlyle ha stretto una partnership con il fondo sovrano di Singapore Gic e che prevede di ricevere un pagamento in contanti di 8,9 miliardi di euro.
Dopo la deduzione di spese e alcune passività, i proventi netti dovrebbero ammontare a circa 7,5 miliardi di euro di cui - ha assicurato la società - "la stragrande maggioranza" sarà distribuita agli azionisti. L'anno scorso Akzo Nobel ha respinto più volte le avances della statunitense Ppg che aveva posto sul piatto 27 miliardi di euro.
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