A Milano esperti a confronto ospiti dell'Academy Novartis-Sda Bocconi
"Il Sistema sanitario nazionale italiano è uno degli ultimi sistemi universalistici al mondo e l'unico in equilibrio economico. La vera sfida è che rimanga così per sempre": lo ha sottolineato il direttore generale della Programmazione sanitaria del Ministero della Salute, Andrea Urbani, aprendo il suo intervento al convegno nazionale "Valutare aziende, processi di cura e di ricerca" organizzato dall'Academy of Health Care Management and Economics nell'aula magna dell'Università Bocconi di Milano. Il confronto - che ha visto tra gli ospiti numerosi esperti tra manager della sanità pubblica, accademici e rappresentanti della situazioni politico-sanitarie - ha messo al centro i fattori chiave per il futuro della sanità italiana.
"Oggi in Italia un cittadino su cinque ha più di 65 anni, fra trent'anni gli ultrasessantacinquenni saranno uno su tre. Questo progressivo invecchiamento delle popolazione si porterà dietro delle patologie importanti, spesso associate, che avranno dei costi che vanno oltre il sistema sanitario nazionale.
Il dibattito in Bocconi è ruotato attorno alle principali evidenze - presentate da Giovanni Valotti - emerse dal lavoro di ricerca condotto negli ultimi otto anni dall'Academy, nata nel 2010 dalla collaborazione tra Novartis ed Sda Bocconi. "Le aziende farmaceutiche - ha spiegato il presidente di Novartis Italia, Pasquale Frega - oggi assorbono circa il 15% del budget dell'Ssn, una cifra molto inferiore rispetto ad altre realtà europee. L'industria farmaceutica è fortemente orientata nel portare innovazione ed è impegnata a trovare soluzioni che mantengono in equilibrio i conti dell'Ssn". Il lavoro dell'Academy ha coinvolto oltre 40 aziende sanitarie e 10 Regioni italiane. "Il risultato più tangibile e importante - ha sottolineato la professoressa Rosanna Tarricone dell'Sda Bocconi - è stato la costruzione del cosiddetto 'cruscotto direzionale' per la misurazione della performance management che permette alle aziende ospedaliere e territoriali di tenere sotto controllo le variabili fondamentali per capire se si sta andando nella direzione giusta. Altri due ambiti su cui abbiamo concentrato il nostro lavoro - ha concluso Tarricone - stati quello delle sperimentazioni cliniche e, infine, quello della gestione della cronicità: occorre attrezzarci per rispondere in modo adeguato, efficace e sostenibile a questa nuova sfida".
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