Il 57% degli intervistati consiglierebbe a un giovane di lavorare in questo settore
A cinque anni di distanza dalla Pandemia, due terzi del personale sanitario europeo (66%) ritiene che il proprio lavoro venga riconosciuto dalla comunità e valorizzato da famigliari, pazienti, famigliari dei pazienti, media e politica. Una percezione che, pur variando in base ad alcuni fattori - come professione, paese e target - mette in luce come il senso di soddisfazione personale resti il fattore chiave. Infatti, quasi 8 professionisti europei su 10 (79%) si sentono appagati dal loro attuale lavoro e la maggior parte di loro consiglierebbe a un giovane di entrare in questo settore.
Questi i principali dati della ricerca commissionata a Ipsos da Clariane – presente in Italia con il network della salute Korian – e rilasciata in occasione del 29 maggio, giornata nazionale che celebra il ruolo degli operatori socio-sanitari (OSS). La ricerca ha l’obiettivo di fare luce su un tema di grande attualità come la considerazione verso il personale sanitario in quattro Paesi europei (Germania, Francia, Italia e Spagna).
"Gli operatori sanitari sono il motore del nostro sistema di cura e la considerazione che la società ha nei loro confronti è un elemento essenziale per affrontare le sfide future – spiega il Presidente e CEO di Korian Italia, Federico Guidoni -. Fiducia e rispetto sono valori chiave per garantire il pieno riconoscimento a chi, ogni giorno, svolge un ruolo essenziale per i pazienti. Ogni professionista è una persona al servizio di persone che, con il suo contributo quotidiano, non solo mette al centro il benessere del singolo, ma porta valore aggiunto all’intero sistema sanitario. Solo dando il giusto valore a tutte le figure sanitarie e con una percezione alta del loro impegno possiamo progredire e rispondere con responsabilità alle trasformazioni che, in un mondo in continua trasformazione, ci attendono sul piano sociale e sanitario".
L’indagine di Ipsos, condotta tra gennaio e febbraio 2025, ha coinvolto oltre 1600 professionisti sanitari - tra cui infermieri, OSS, medici, professionisti paramedici e persone che svolgono altre professioni mediche/paramediche (terapie di supporto) - nei quattro Paesi europei più popolosi: Germania, Francia, Italia e Spagna.
Di grande interesse i fattori che influenzano la percezione degli operatori europei circa il riconoscimento del proprio ruolo. Anzitutto, quest’ultima varia in base alla professione e al Paese in cui opera il personale sanitario: nei quattro Paesi l’84% dei medici si sente considerato, mentre diversa è la percezione di paramedici e altri professionisti, con un 67% di loro che si ritiene considerato, così come degli infermieri (60%) e degli OSS (56%). Gli italiani sono i più numerosi a sentirsi considerati (73%), seguiti da tedeschi (69%), spagnoli (65%) e francesi (59%). Un altro fattore importante, che incide sul percepito del personale sanitario europeo, è il target, cioè chi riconosce il loro lavoro. Gli operatori, infatti, ritengono che la loro professione sia ampiamente riconosciuta dai familiari più stretti (85%), dai pazienti (83%) e dai familiari di pazienti (78%), mentre la percentuale si abbassa quando si parla della considerazione manifestata dalla "società in generale" (59%), dai media (49%) e dai decisori politici (34%) dopo il picco d’attenzione durante il periodo del Covid.
L’andamento della considerazione negli anni e la soddisfazione professionale
Un altro dato interessante che emerge dalla ricerca Ipsos è che, negli ultimi cinque anni dopo la Pandemia, per circa la metà del personale sanitario europeo (49%) si sta verificando una diminuzione della considerazione nei confronti della propria professione: una percezione più marcata in Francia (58%) rispetto a Italia (47%), Spagna (46%) e Germania (44%). Tra i fattori che, secondo gli operatori, potrebbero migliorare la considerazione ci sono la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle difficoltà che essi incontrano nella gestione della vita quotidiana, interventi nelle scuole dedicati ai più giovani, corsi di formazione regolari per migliorare il rapporto con i pazienti e giornate aperte nelle strutture sanitarie.
Sebbene i professionisti europei ritengano la considerazione verso il proprio lavoro in diminuzione, resta elevata la soddisfazione professionale: infatti, 4 operatori sanitari su 5 si dichiarano soddisfatti. Ad avere questa opinione sono per l’86% medici, per l’81% paramedici e altri professionisti, seguiti da un 75% di OSS e da un 74% di infermieri, e, in particolare, il 79% dei professionisti italiani. Alla luce di questa marcata soddisfazione, il 57% del personale sanitario in Europa consiglierebbe a un giovane di intraprendere la propria professione.
La riforma voluta da Anna Maria Bernini prevede due mesi di corsi in ateneo su chimica, fisica e biologia, poi 93 quesiti in simultanea in tutta Italia: come sarà la prova di ammissione alla facoltà di Medicina
Oltre la metà non sa cos’è il ticket e oltre l’80% non ha mai usato il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE)
Onotri “Occorre invertire il rapporto PIL/spesa sanitaria. Servono più fondi”
"La crisi della sanità pubblica italiana di oggi è il prodotto di almeno quindici anni di sottofinanziamento, mancato ricambio, blocchi del turnover, tagli lineari e riforme lasciate a metà"
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
Le richieste puntano sull'adeguamento economico e sulla riorganizzazione del lavoro
Con la graduatoria parte la caccia ai 22mila posti
Nursing Up: "Mai così tante. In nessun ospedale agenti dopo le 24"
Commenti