Aumenta del 48% il pericolo di una fibrillazione atriale
Professioni troppo stressanti caratterizzate da un carico psicologico elevato e dalla sensazione di avere scarso controllo sulla situazione lavorativa - dal lavoro in catena di montaggio all'infermiere - potrebbero aumentare il rischio di aritmie, in particolare di fibrillazione atriale, la più comune disfunzione del ritmo cardiaco.
Lo rivela uno studio pubblicato sull'European Journal of Preventive Cardiology da Eleonor Fransson, dell'università di Jönköping in Svezia. La fibrillazione atriale è subdola e pericolosa, aumenta del 30% il rischio di ictus; i sintomi principali sono palpitazioni, vertigini, svenimento, dolore toracico, debolezza, difficoltà di respirazione, ansietà.
Gli epidemiologi svedesi hanno stimato che i lavori più stressanti (alto carico emotivo/psicologico e sensazione di scarso controllo) si associano ad un aumento del rischio di fibrillazione del 48% e suggeriscono che i datori di lavoro dovrebbero prendere delle misure adeguate per arginare lo stress associato in particolare ad alcune professioni.
fonte: European Journal of Preventive Cardiology
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