Canali Minisiti ECM

Trovato nuovo meccanismo legato agli attacchi di emicrania

Neurologia Redazione DottNet | 01/01/2019 14:24

Una mutazione genetica induce la disfunzione di una proteina

E' stato trovato un nuovo meccanismo legato alla comparsa dell'emicrania. Infatti, è una mutazione genetica a indurre la disfunzione di una proteina che normalmente è capace di inibire un'attività elettrica che ne causa gli attacchi. Lo studio è stato condotto dai ricercatori francesi dell'Università della Costa Azzurra e dell'Inserm ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Neuron. Nel mondo, secondo i dati pubblicati nello studio, il 15% della popolazione adulta è affetta da questa patologia, i cui attacchi sono collegati, tra l'altro, all'ipereccitabilità elettrica dei neuroni sensoriali.

Secondo quanto emerso nell'analisi, a controllare la loro attività elettrica ci pensano alcune proteine chiamate "canali ionici" che generano corrente. Gli studiosi francesi hanno dimostrato che una mutazione del gene che codifica queste proteine porta a dividerle in due: una è inattiva e l'altra stimola fortemente l'attività elettrica dei neuroni, causando l'attacco di emicrania. La ricerca ha come obiettivo quello di colpire questi canali ionici (chiamati K2p2.1) per ridurre la capacità elettrica neuronale.

pubblicità

fonte: neuron

Commenti

I Correlati

Ricercatori giapponesi hanno osservato che l'attivazione di uno stato ipotermico specifico nei topi migliora il recupero motorio dopo il danno cerebrale

Contro la prima causa di disabilità nel mondo, il piano Sin per i prossimi 10 anni punta su prossimità e digitale

Pubblicato il 13 Ottobre sulla rivista scientifica “Molecular Neurodegeneration” lo studio italiano è frutto di una prestigiosa collaborazione multi-istituzionale

In Italia, 1 minore su 5 è affetto da un disturbo neuropsichiatrico, circa 2 milioni di bambini e ragazzi, con importanti conseguenze sulla salute mentale

Ti potrebbero interessare

Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata

Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori

Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione

All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti

Ultime News

Più letti