Class Action in Italia contro Regioni e Aran
Il sindacato dei medici Cimo ha inviato oggi alla Corte Europea dei Diritti Umani il ricorso contro le istituzioni italiane, Governo, Aran e Regioni, per la mancata realizzazione del rinnovo sul contratto dei medici dipendenti entro la fine dello scorso anno, in violazione dell'accordo confederale del 30 novembre 2016 e della sentenza della corte costituzionale del 2015, che ha sancito l'illegittimità costituzionale del blocco della contrattazione collettiva del pubblico impiego. Contestualmente, si legge in una nota, il Cimo ha anche attivato oggi le procedure in sede nazionale per una class action contro Regioni e Aran sostanziate dalla stessa motivazione e, a 90 giorni da oggi, sarà possibile per ogni cittadino e professionista aderirvi.
Al centro del dibattito anche il tema del ruolo unico, da cui ogni medico possa scegliere liberamente se operare in regime orario, a quota capitaria o in modalità mista
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"La crisi della sanità pubblica italiana di oggi è il prodotto di almeno quindici anni di sottofinanziamento, mancato ricambio, blocchi del turnover, tagli lineari e riforme lasciate a metà"
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Cgil, Cisl e Uil: "Sono 200mila, è un comparto strategico"
"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
Testa: “Serve uno straordinario investimento nel territorio prima che della medicina di famiglia rimangano solo le ceneri.”
Leonida Iannantuoni Presidente di ASSIMEFAC; al paziente va dedicato più tempo
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