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L'alcol legato a rischio aritmie anche in modiche quantità

Cardiologia Redazione DottNet | 11/01/2019 14:35

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista HeartRhythm

 Anche un consumo moderato di alcolici (2 bicchierini al dì, entro i limiti delle raccomandazioni più diffuse in Italia e nel mondo) potrebbe non essere del tutto scevro da rischi per la salute: infatti, è risultato associato a rischio di ammalarsi di fibrillazione atriale, la più comune forma di aritmia del cuore.  Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista HeartRhythm, giornale ufficiale della Heart Rhythm Society e condotto da Peter Kistler, del Alfred Hospital, a Melbourne, in Australia. Il consumo eccessivo di alcolici è da tempo correlato al rischio di fibrillazione atriale; una meta-analisi su 860.000 persone di cui 12.500 con fibrillazione atriale conferma il legame tra alcol e malattia.

In questo studio i ricercatori australiani hanno eseguito su 75 pazienti con aritmia una sorta di mappatura dei tessuti del cuore e della anatomia della 'parte elettrica' che regola il battito (mappatura elettro-anatomica ad alta densità), i pazienti sono stati suddivisi in base alle quantità di consumo alcolico ed è emerso che chi ha anche un consumo moderato (14 bicchieri a settimana) presenta più danni al funzionamento elettrico cardiaco di chi beve non più di 5 bicchieri a settimana.  Lo studio suggerisce che "il consumo moderato ma regolare di alcol è un importante fattore di rischio modificabile per la fibrillazione atriale", conclude Kistler.

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copia: HeartRhythm

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