Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista HeartRhythm
Anche un consumo moderato di alcolici (2 bicchierini al dì, entro i limiti delle raccomandazioni più diffuse in Italia e nel mondo) potrebbe non essere del tutto scevro da rischi per la salute: infatti, è risultato associato a rischio di ammalarsi di fibrillazione atriale, la più comune forma di aritmia del cuore. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista HeartRhythm, giornale ufficiale della Heart Rhythm Society e condotto da Peter Kistler, del Alfred Hospital, a Melbourne, in Australia. Il consumo eccessivo di alcolici è da tempo correlato al rischio di fibrillazione atriale; una meta-analisi su 860.000 persone di cui 12.500 con fibrillazione atriale conferma il legame tra alcol e malattia.
In questo studio i ricercatori australiani hanno eseguito su 75 pazienti con aritmia una sorta di mappatura dei tessuti del cuore e della anatomia della 'parte elettrica' che regola il battito (mappatura elettro-anatomica ad alta densità), i pazienti sono stati suddivisi in base alle quantità di consumo alcolico ed è emerso che chi ha anche un consumo moderato (14 bicchieri a settimana) presenta più danni al funzionamento elettrico cardiaco di chi beve non più di 5 bicchieri a settimana. Lo studio suggerisce che "il consumo moderato ma regolare di alcol è un importante fattore di rischio modificabile per la fibrillazione atriale", conclude Kistler.
copia: HeartRhythm
Con uso tempestivo +50-70% di sopravvivenza ad arresto cardiaco
Allo stroke sopravvivono 45mila pazienti, che si trovano però a fare i conti con deficit motori (il 40% di loro) e cognitivi (più del 50%)
È un dispositivo temporaneo, utile soprattutto nei bambini
Colivicchi: "Tutti dovrebbero conoscere i propri valori di colesterolo nel sangue, facendo attenzione al colesterolo LDL; infatti, questo potrebbe portare a gravi e irreversibili problemi di salute”
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Commenti