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Vaccino Hpv, con una copertura estesa è protetto anche chi non lo fa

Infettivologia Redazione DottNet | 28/01/2019 14:37

Studio mostra l'effetto gregge undici anni dopo l'introduzione negli Usa

Il vaccino contro il Papilloma Virus protegge chi è vaccinato e anche chi non lo è, a patto che il suo utilizzo sia ampiamente diffuso nella popolazione. A dimostrare un'efficace immunità di gregge per questa vaccinazione che contribuisce a prevenire diversi tipi di cancro è uno studio pubblicato su Pediatrics, rivista dell'American Academy of Pediatrics.  L'infezione da Hpv, trasmessa attraverso rapporti sessuali, provoca verruche e condilomi che, in alcuni casi, possono essere all'origine di tumori sia negli uomini che nelle donne: quello alla cervice dell'utero, ma anche quello vaginale, vulvare, anale, orofaringeo e del pene. Gli studi clinici del vaccino anti-Hpv dimostrano un'elevata efficacia, ma gli studi di sorveglianza sono essenziali per esaminare l'impatto a lungo termine.

E' stato quindi questo l'obiettivo dei ricercatori dell'Università e del Children's Hospital Medical Center di Cincinnati, in Ohio, che hanno voluto determinare, 11 anni dopo l'introduzione del vaccino negli Stati Uniti, la prevalenza di Hpv in giovani vaccinate e in quelle che non lo erano state.

Hanno pertanto reclutato ragazze di età compresa tra 13 e 26 anni nel corso di diverse fasi dello studio condotto dal 2006 al 2017. I risultati mostrano che i tassi di vaccinazione sono aumentati dallo 0% all'84,3%. Tra le donne che sono state vaccinate, l'individuazione del virus Hpv è diminuita dal 35% al 6,7% (calo dell'81%), cosa che dimostra l'efficacia del vaccino. Tra le giovani non vaccinate è diminuita dal 32,4% al 19,4% (calo del 40%), cosa che ne dimostra efficacia anche nella cosiddetta prevenzione di gregge. Lo studio è stato condotto sul vaccino quadrivalente, ovvero che protegge da 4 tipi pericolosi di Hpv (6, 11, 16 e 18) e usato negli Usa fino ad alcuni anni, ma dal 2016 sostituito da quello nonovalente (che protegge da 9 diversi tipi e disponibile anche in Italia). I prossimi studi, raccomandano i ricercatori, dovranno verificare i risultati di quest'ultimo, una volta che saranno stati raggiunti tassi più alti di copertura

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fonte: American Academy of Pediatrics

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