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Donazione organi, è boom per le dichiarazioni di volontà

Sanità pubblica Redazione DottNet | 18/02/2019 19:15

Due milioni in più in nel 2018 anche grazie al lavoro dei Comuni

Fegato, reni, cuore: sono stati 3.718, lo scorso anno, i trapianti di organi grazie ai quali molte vite sono state salvate. Numeri che hanno portato a un calo delle liste d'attesa e che fanno del 2018 un anno molto positivo, secondo solo al 2017. Mentre, a trainare le iscrizioni al registro di donatori di midollo osseo, è il cosiddetto "effetto Alex", il bimbo di un anno e mezzo per cui si è mobilitata l'Italia intera. Dati che, sottolinea il ministro della Salute Giulia Grillo, "ci raccontano di un Paese generoso", anche se "abbiamo ancora alcune sfide che vanno affrontate, in particolare i numeri di donazioni in alcune regioni, ancora bassi".

A vent'anni dalla nascita della Rete Nazionale Trapianti e a 25 dalla morte di Nicholas Green, il bimbo americano ucciso in Italia e i cui organi vennero donati con un gesto allora rivoluzionario, il 2018 ha visto numeri in lieve calo rispetto a quelli record dell'anno precedente. Secondo il report presentato oggi dal Centro Nazionale Trapianti (CNT), i donatori sono stati 1.

680, ovvero 80 in meno rispetto all'anno prima, ma il trend 2014-2018 vede complessivamente una crescita del 24%. I trapianti effettuati nel 2018 sono stati 3.718 e consolidano la crescita degli ultimi cinque anni (+20%): in particolare sono stati 2.117 i trapianti di rene, 1.245 di fegato, 233 di cuore, 143 di polmone e 41 di pancreas. "Considerando gli altissimi numeri raggiunti negli anni passati, poter parlare di un anno consolidamento è un ottimo risultato", ha spiegato il direttore del CNT, Alessandro Nanni Costa. Numeri che hanno avuto un riflesso positivo sul calo delle liste d'attesa. I pazienti che al 31 dicembre scorso aspettavano un trapianto erano 8.713 contro gli 8.743 di 12 mesi prima. È stato il Centro trapianti di Torino a realizzare il maggior numero di interventi, ben 377. La Toscana si conferma la regione con il maggior numero di donatori utilizzati per milione di abitanti: 46,8, il record in Europa. "Siamo soddisfatti, anche se c'è un problema al Sud, su cui ci impegniamo a lavorare", ha precisato il ministro Grillo.

  Tra i risultati positivi, il raddoppio del numero di italiani che hanno lasciato le proprie dichiarazioni di volontà a donare gli organi. Al 31 dicembre 2018 quelle registrate erano quasi 4,5 milioni, ovvero oltre 1,9 milioni in più rispetto al 2017: un aumento del 76%, anche grazie all'aumento dei Comuni che rendono possibile registrare la scelta al momento del rinnovo della carta d'identità. Così come di vero e proprio boom si può parlare per il numero di nuovi iscritti al Registro italiano dei donatori di midollo osseo: nel 2018 sono stati 37.835 contro i 25.010 del 2017, un aumento del 51% grazie al cosiddetto 'effetto Alex', ovvero alla grande risposta dei cittadini all'appello lanciato per trovare un donatore compatibile con il piccolo affetto da una grave malattia genetica. "Abbiamo vissuto, con la vicenda di Alex, - ha commentato il ministro Grillo - un momento positivo di solidarietà e altruismo, che è stato ben coordinato dal Centro Nazionale Trapianti".

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