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Hiv: nuovo farmaco riduce le cure da 365 a 12 giorni

Farmaci Redazione DottNet | 08/03/2019 14:31

Cabotegravir e rilpivirina iniettati ogni quattro settimane, risultano non inferiori a uno standard di cura giornaliero con un regime a tre farmaci

Verso il trattamento dell' Hiv con la riduzione del numero di giorni in cui una persona riceve il trattamento da 365 a 12 soltanto. ViiV Healthcare rende noti i dati completi a 48 settimane dagli studi registrativi di fase III Atlas (Antiretroviral Therapy as Long-Acting Suppression) e Flair (First Long-Acting Injectable Regimen) del nuovo regime sperimentale a lunga durata d' azione di cabotegravir e rilpivirina. Entrambi gli studi hanno raggiunto il loro endpoint primario dimostrando che cabotegravir e rilpivirina, iniettati ogni quattro settimane, risultano non inferiori a uno standard di cura giornaliero con un regime a tre farmaci nel mantenere la soppressione virale in adulti con infezione da virus dell' immunodeficienza umana di tipo 1 (Hiv-1).

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Questi dati sono stati presentati oggi alla Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (Croi) 2019 in corso a Seattle, Washington. John C. Pottage, Chief Scientific e Medical Officer di ViiV Healthcare, afferma: "Con Flair e Atlas, abbiamo ora i risultati positivi da due studi sperimentali di fase III che dimostrano come questo regime iniettabile mensile a lunga durata d' azione abbia efficacia, sicurezza e tollerabilità simili a un regime giornaliero a tre farmaci per il trattamento dell' Hiv. Siamo inoltre incoraggiati dai dati sulle preferenze dei pazienti che dimostrano come quasi tutti i partecipanti che hanno effettuato lo switch al regime iniettabile a lunga durata d' azione lo abbiano preferito alla terapia orale precedente. Se approvato, questo regime a due farmaci darebbe alle persone con Hiv un mese di intervallo tra ogni dose di terapia antiretrovirale, modificando il trattamento dell' Hiv con la riduzione del numero di giorni in cui una persona riceve il trattamento da 365 a 12. Prevediamo di presentare le richieste di registrazione alle autorità regolatorie entro l' anno".

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La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

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