Stop alla pubblicità di sigarette e tabacco durante gli eventi sportivi
Nonostante i divieti, la pubblicità di tabacco e cibo spazzatura, che spesso sfocia nel bombardamento, va avanti lo stesso e si diffonde comunque, soprattutto tra i giovani, sfruttando le lacune delle leggi che spesso non riescono a tenere il passo dei tempi. A segnalarlo è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che chiede regole più severe e il bando delle pubblicità delle sigarette dagli eventi sportivi. Sui prodotti del tabacco, l'azione deve essere su due fronti.
Da un lato - è la sollecitazione dell'Oms - i governi devono rinforzare i divieti su pubblicità, promozione e sponsor del tabacco negli eventi sportivi, sia quando si ospitano che quando si mandano in onda le gare di Formula1 e MotoGp. Dall'altro tutti gli enti sportivi, inclusi quelli di Formula 1 e MotoGp - è la richiesta - devono adottare politiche tobacco-free, in modo che eventi, attività e squadre non siano sponsorizzate da aziende del tabacco. Una richiesta che arriva dopo le sponsorizzazioni siglate da alcune multinazionali del tabacco con i team delle corse automobilistiche. Il riferimento in particolare è alla British American Tobacco (BAT) che ha annunciato una nuova 'partnership globale' con il team di Formula1 della McLaren, e alla Philip Morris International (PMI) per le auto Ferrari e le moto della Ducati.
L'Oms chiede di implementare le leggi nazionali che mettono al bando promozione, sponsor e pubblicità di questi prodotti nel modo più forte possibile, con sanzioni e monitorando in anticipo gli eventi. Per quanto riguarda il junk food i più esposti sono sempre i bambini, e ora c'è il problema di come proteggerli, visto che i messaggi pubblicitari sfruttano i canali digitali, molto meno regolati di quelli tradizionali. Secondo l'ufficio europeo dell'Oms, le norme che regolano il settore sono infatti obsolete e andrebbero rese più stringenti. Negli ultimi anni, sottolinea, è aumentato il numero di bambini e adolescenti sul web, e le aziende hanno agito di pari passo.
Fra le strategie utilizzate individuate ci sono l'uso di giochi online, di campagne virali con meme e altri contenuti ironici, fino al 'product placement' in video su YouTube, spesso postati da influencer con milioni di follower. Tutte queste strategie sfuggono alle leggi restrittive, sottolinea Joao Breda, direttore del programma per la nutrizione dell'Oms Europa, che sono pensate solo per i media tradizionali. "Se si guarda alle restrizioni al marketing ci sono molte scappatoie - afferma -. Le regole attuali sono obsolete. Le piattaforme di social media rendono le restrizioni inutili"
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