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Delineata la mappa delle differenze emisferiche nel cervello umano

Neurologia Redazione DottNet | 29/03/2019 14:00

Studio congiunto tra l'università di Padova e il Centro Ricerca di Parigi

Delineata una mappa delle differenze emisferiche nel cervello umano grazie ad uno studio condotto tra Padova e Parigi da Slava Karolis, Maurizio Corbetta e Michel Thiebaut de Schotten, Germania al Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica di Parigi e all'Università di Padova, pubblicato sulla rivista 'Nature Communication'. A Parigi nel 1865, Paul Broca, scoprì che lesioni della parte anteriore del cervello a sinistra producevano un disturbo specifico del linguaggio parlato. Broca propose che l'emisfero sinistro fosse dominante, non solo perché controllava il linguaggio ma anche la mano destra, dominante, nella maggioranza delle persone.

La teoria che l'emisfero sinistro fosse dominante rimase in voga fino agli studi di Roger Sperry (premio Nobel nel 1981) per le "sue scoperte sulla specializzazione funzionale degli emisferi cerebrali". Sperry dimostrò che i due emisferi contribuiscono a funzioni diverse: il sinistro più a funzioni verbali (comprensione verbale e lettura), mentre il destro più a funzioni spaziali (orientamento e attenzione). Da allora la nozione della specializzazione funzionale dei due emisferi è diventata popolare e usata per spiegare differenze fra le persone. Ad esempio le persone "dominanti" a sinistra sarebbero più analitiche, verbali, e brave in matematica, mentre quelle "dominanti" a destra sarebbero più creative, olistiche, emotive. Nella realtà non era noto fino allo studio recente quante funzioni cognitive fossero veramente lateralizzate, e come fosse una mappa completa della specializzazione funzionale nel cervello umano. Al fine di ottenere questa mappa i ricercatori hanno analizzato 3.000 mappe di risonanza magnetica funzionale di attivazione cognitiva prodotte in 11.000 articoli della letteratura, e utilizzando nuovi metodi multivariati hanno generato una mappa completa della architettura funzionale delle funzioni cognitive lateralizzate.

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"Esplorando questa mappa multidimensionale - spiega Corbetta, direttore della Clinica Neurologica e del Padova Neuroscience Center - abbiamo scoperto che le funzioni cerebrali lateralizzate sono organizzate come una piramide con 4 facce (un tetraedro) con 4 angoli che rappresentano funzioni fortemente lateralizzate: comunicazione simbolica (linguaggio scritto, orale, matematica), fortemente lateralizzata a sinistra; percezione/azione lateralizzata a destra, così come le emozioni che risultano anch'esse fortemente lateralizzate a destra.  Questa architettura così semplice è stata una vera sorpresa". Se alcune funzioni sono lateralizzate come comunicano le regioni corrispondenti dei due emisferi? cioè cosa succede alle connessioni anatomiche che collegano aree funzionalmente specializzate e quindi lateralizzate ad uno dei due emisferi?.  Prima di questo studio c'erano due teorie: la prima ipotizzava che quanto più una regione era lateralizzata tanto meno era connessa con la regione omologa dello emisfero opposto. Questa organizzazione anatomica permette di segregare informazioni solo all'emisfero specializzato quindi rendendo l'analisi delle informazioni più rapida ed efficiente.

La seconda, esattamente opposta, ipotizzava che la specializzazione emisferica emergesse dalla competizione fra i due emisferi che si inibiscono vicendevolmente. I ricercatori hanno scoperto che le aree più lateralizzate sono meno connesse, risultato che andrebbe dunque a supportare la prima ipotesi. "Questi risultati ci offrono un nuovo modo per pensare alla lateralizzazione di funzione e danno una risposta chiara a domande che sono state nella letteratura per molti anni - dice il Prof. de Schotten, direttore del laboratorio Brain Connectivity and Behavior Istituto Icm Parigi -. Come prossimo passo pianifichiamo di esplorare le connessioni fra aree nello stesso emisfero, e di pianificare nuove strategie per compensare gli effetti delle lesioni".

fonte: ansa

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