Canali Minisiti ECM

In arrivo nuova terapia contro i danni da trauma cranico

Farmaci Redazione DottNet | 18/07/2019 11:00

Allo studio il ruolo di una proteina per danni alle cellule nervose

 L'obiettivo è ridurre i danni cerebrali dopo il trauma cranico. In futuro un nuovo trattamento (ora sperimentato sui topi) potrebbe essere messo in commercio proprio per ovviare alle conseguenze di un ferimento alla testa. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell'Università del Texas a San Antonio, in un lavoro che è stato pubblicato sul Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism. Dopo un trauma cranico, in tutto il cervello si crea una infiammazione che causa la morte delle cellule nervose e della barriera emato-encefalica, che è fondamentale per mantenere la normale funzione cerebrale.

La nuova terapia aumenta l'attività dei canali degli ioni di potassio Kcnq "di tipo M", che sono proteine che possono arrestare le correnti elettriche incontrollate nelle cellule nervose.

Queste correnti anormali iniziano immediatamente dopo un trauma cranico, e la terapia ha lo scopo di contrastarle, quindi stroncando sul nascere questa catena distruttiva di eventi.  Secondo Mark S. Shapiro, docente di fisiologia cellulare che ha coordinato lo studio, dopo una lesione cerebrale traumatica, circa 4 topi su dieci "subiscono una crisi epilettica nell'arco di una settimana, e molti continuano a soffrire di convulsioni per anni, portando all'epilessia". Questa ricerca è "strettamente parallela" a ciò che succede negli umani, dove si notano "disfunzioni cognitive e cambiamenti dello stato emotivo".

pubblicità

fonte: Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism

Commenti

I Correlati

Invece dell'iniezione: allergologi, tanti vantaggi per pazienti

Presidente Forum Società Scientifiche: "Troppi 499 giorni"

Il trattamento con guselkumab somministrato per via sottocutanea permette di ottenere una remissione clinica - 36,7 per cento dei pazienti - ed endoscopica - 25,9 per cento

Via libera alla rimborsabilità del primo trattamento sottocutaneo per l’emoglobinuria parossistica notturna e dei primi tre biosimilari del denosumab, l’anticorpo monoclonale indicato per l’osteoporosi e la perdita ossea

Ti potrebbero interessare

Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi

Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi

Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project

La dose giornaliera del farmaco contro il diabete ha preservato la cognizione e ritardato il declino di alcuni tessuti

Ultime News

Più letti