Allo studio il ruolo di una proteina per danni alle cellule nervose
L'obiettivo è ridurre i danni cerebrali dopo il trauma cranico. In futuro un nuovo trattamento (ora sperimentato sui topi) potrebbe essere messo in commercio proprio per ovviare alle conseguenze di un ferimento alla testa. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell'Università del Texas a San Antonio, in un lavoro che è stato pubblicato sul Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism. Dopo un trauma cranico, in tutto il cervello si crea una infiammazione che causa la morte delle cellule nervose e della barriera emato-encefalica, che è fondamentale per mantenere la normale funzione cerebrale.
La nuova terapia aumenta l'attività dei canali degli ioni di potassio Kcnq "di tipo M", che sono proteine che possono arrestare le correnti elettriche incontrollate nelle cellule nervose. Queste correnti anormali iniziano immediatamente dopo un trauma cranico, e la terapia ha lo scopo di contrastarle, quindi stroncando sul nascere questa catena distruttiva di eventi. Secondo Mark S. Shapiro, docente di fisiologia cellulare che ha coordinato lo studio, dopo una lesione cerebrale traumatica, circa 4 topi su dieci "subiscono una crisi epilettica nell'arco di una settimana, e molti continuano a soffrire di convulsioni per anni, portando all'epilessia". Questa ricerca è "strettamente parallela" a ciò che succede negli umani, dove si notano "disfunzioni cognitive e cambiamenti dello stato emotivo".
fonte: Journal of Cerebral Blood Flow and Metabolism
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La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer
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