Da una decina di anni le farmacie italiane si sono attrezzate per tradurre in pratica le novità offerte dalla legge 156 del 2009
Sono circa 12.000, e soprattutto nelle regioni del Nord, le farmacie che in Italia offrono anche lo sportello Cup, ovvero la possibilità di prenotare visite specialistiche ed esami senza a recarsi personalmente presso la struttura e senza passare ore al telefono in attesa che risponda un centralino sovraffollato di chiamate. Ma ancora pochi italiani ne sono a conoscenza e ancor meno sono quelli che utilizzano questa possibilità: la metà delle farmacie che offrono il Cup effettuano meno di 10 prenotazioni a settimana.
L'ultima arrivata in ordine di tempo è Siracusa, dove partirà il 16 settembre la 'rivoluzione' che permette di prenotare, nei presidi di Croce Verde, visite specialistiche ambulatoriali ed esami.
"L'obiettivo è quello di alleggerire i Cup, notoriamente sovraccarichi, sfruttando come sportello la farmacia sotto casa, un luogo dove si recano ogni giorno, in media, 4 milioni di italiani", spiega all'ANSA Roberto Tobia, segretario di Federfarma. Ma a che punto siamo? Di preciso non esiste una mappatura che consenta di sapere quanti presidi di Croce Verde offrano il servizio perché a regolamentarlo sono convenzioni regionali o provinciali e ogni singolo esercizio può decidere se aderire. Secondo il 'Rapporto Annuale sulla Farmacia 2018' di Cittadinanzattiva, il servizio Cup è presente in circa il 63% delle circa 19.500 farmacie italiane. Ma, precisa Tobia, "è a macchia di leopardo e sappiamo che in alcune regioni come Emilia Romagna, Toscana e Veneto è molto più sviluppato che al Sud".
La prenotazione è nella maggior parte dei casi gratuita per il cittadino, inoltre spesso è possibile anche pagare direttamente il ticket, evitando le code. Eppure, gli italiani che lo fanno sono ancora pochi. "Sebbene quasi due farmacie su tre, tra le oltre 1200 coinvolte nella nostra indagine, siano disponibili per la prenotazione tramite Cup - commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva - ben il 30% di queste non effettua più di 2 prenotazioni a settimana e il 47% non più di 10. È un servizio dunque depotenziato e poco conosciuto, che invece andrebbe sostenuto, poiché rappresenta uno strumento per migliorare la gestione delle liste d'attesa e facilitare la vita dei cittadini". Servono, conclude Tobia, "campagne di informazione, a livello locale e ministeriale, per far conoscere l'esistenza di questa possibilità e per segnalare in modo evidente le farmacie aderenti".
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