Riguarda il tumore al seno. Potrebbero causare le recidive
Invece di morire cadono in letargo. E' la strategia che alcune cellule tumorali del seno ormone dipendenti mettono in atto per salvarsi dalle terapie oncologiche. L'espediente di queste cellule 'belle addormentate' potrebbe esporre la paziente al rischio di recidive, qualora si risvegliassero anche molti anni dopo dall'avvenuta guarigione. Resa nota sulla rivista Nature Communications, la scoperta è di un team di ricercatori dell'Imperial College di Londra capitanati dall'italiano Luca Magnani.Nella maggioranza dei casi le cellule di cancro del seno hanno come 'linfa vitale' gli ormoni femminili estrogeni. Per questo, dopo la chirurgia per rimuovere il grosso del tumore, i clinici somministrano alle pazienti farmaci ormonali per bloccare gli estrogeni.
Gli esperti sanno che in presenza dei farmaci le cellule muoiono.
fonte: Nature Communications
E' il nuovo approccio messo a punto da un gruppo di ricerca guidato dall'Università della California a San Francisco e i cui risultati, pubblicati sulla rivista Nature Biotechnology
Locatelli: "Con questa terapia potremo offrire il trattamento con cellule Cart-T anche a quei pazienti che per la pregressa storia non potrebbero beneficiarne o che hanno già fallito il trattamento autologo"
Acalabrutinib–venetoclax con o senza obinutuzumab ha prolungato significativamente la sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioimmunoterapia
L'intervento, durato 10 ore, è stato eseguito all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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