Canali Minisiti ECM

Gli stili vita sbagliati mettono a rischio le coronarie più del Dna

Cardiologia Redazione DottNet | 03/09/2019 13:34

Il contributo di fumo o colesterolo supera la predisposizione genetica

Sono gli stili di vita sbagliati come il fumo e il colesterolo alto il rischio maggiore per la salute delle coronarie, anche quando c'è una predisposizione genetica ad avere una coronaropatia. Lo ha scoperto uno studio presentato al congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc), secondo cui non è affatto inevitabile l'insorgere della malattia anche in chi ha una predisposizione familiare. La ricerca ha studiato 1075 pazienti sotto i 50 anni, e i fattori di rischio, sia quelli legati allo stile di vita che quelli genetici, sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo di 520 volontari sani. A tutti sono stati fatti dei test genetici e sono stati analizzati cinque comportamenti a rischio, fumo, inattività, colesterolo, pressione e diabete.

pubblicità

Tre quarti dei pazienti avevano almeno tre dei fattori di rischio legati agli stili di vita, e in entrambi i gruppi la probabilità di sviluppare una coronaropatia aumentava esponenzialmente ad ogni fattore in più. Per chi ne aveva uno solo era tre volte più alto, con due era sette volte e con tre 24 volte. Nei pazienti era anche maggiore la presenza di una o più varianti del genoma associate al rischio cardiovascolare. "Questo dimostra che la genetica contribuisce alle coronaropatie - spiega Joao Sousa, l'autore principale -. Tuttavia, nei pazienti con due o più fattori di rischio modificabili, il Dna ha un ruolo molto meno decisivo".

Commenti

I Correlati

Il focus della ricerca è l’impiego di terapie geniche innovative basate su DNA e RNA progettate per agire direttamente sulla proteina responsabile della patologia

Convention Anmco a Roma. Grimaldi, centrale una corretta terapia

La cardiologia delle Molinette Torino protagonista con lo studio Pulse

Cardiologi, "con il nuovo studio si punta ad aumentare gli interventi"

Ti potrebbero interessare

Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole

Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”

Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia

Ultime News

Più letti