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Stop allo sciopero della sanità privata, si apre uno spiraglio

Sindacato Redazione DottNet | 17/09/2019 15:54

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: abbiamo preso atto della volontà delle parti datoriali di riprendere le trattative, con un incontro che avrà al centro il tema della valutazione delle disponibilità economiche utili alla sottoscrizione del contratto nazion

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: abbiamo preso atto della volontà delle parti datoriali di riprendere le trattative, con un incontro che avrà al centro il tema della valutazione delle disponibilità economiche utili alla sottoscrizione del contratto nazionale

Si apre uno spiraglio per il rinnovo del contratto, atteso da 13 anni, per i lavoratori della sanità privata. E i sindacati hanno deciso di sospendere lo sciopero programmato per il 20 settembre. E' il risultato dell' incontro di martedì al ministero della Salute tra Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, il ministro Roberto Speranza, la Conferenza delle Regioni, le delegazioni di Aris e Aiop. "Dopo gli scioperi, le mobilitazioni nazionali dei mesi scorsi e l' importante e positivo interessamento del ministro Speranza, abbiamo preso atto della volontà delle parti datoriali di riprendere le trattative, con un incontro il 19 settembre che avrà al centro il tema della valutazione delle disponibilità economiche utili alla sottoscrizione del contratto nazionale e la definizione del calendario di successivi incontri", evidenzia un nota dei sindacati.

"In ragione della dichiarata volontà e della calendarizzazione dei prossimi incontri, abbiamo deciso di sospendere lo sciopero nazionale del prossimo 20 settembre - sottolineano i sindacati - fermo restando che rimane confermato lo stato di agitazione e le mobilitazioni già concordate sui territori al fine di sostenere il tavolo e la vertenza nazionale". "Nel prossimo incontro - proseguono - con la definizione di un serrato calendario di appuntamenti, perseguiremo l' obiettivo di procedere celermente al rinnovo del contratto, per dare risposte e forza alle richieste delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti della sanità privata accreditata, che attendono venga esercitato il diritto al contratto dopo 13 lunghi anni di attesa".

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"Il 25 settembre - proseguono le organizzazioni sindacali - abbiamo concordato di incontrarci nuovamente, alla presenza delle delegazioni del ministero della Salute e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, al fine di consegnare elementi utili alla Conferenza delle Regioni, per intervenire con strumenti normativi che accelerino la risoluzione di questa fondamentale vertenza che riguarda le vite di 300 mila operatori del settore". "Vogliamo, infine, ringraziare il ministro Speranza e la Conferenza delle Regioni per il ruolo svolto oggi nel dare una svolta alla trattativa per il rinnovo del contratto della Sanità Privata, ora c' è bisogno che le controparti, Aris e Aiop, siano coerenti con gli impegni assunti al tavolo", concludono i sindacati.

Ma cosa chiedono i sindacati? ''Spiccano in particolare gli eccessivi ritardi registrati dai rinnovi contrattuali e la proliferazione dei contratti applicati, sottoscritti, talvolta, da sindacati scarsamente rappresentativi, compiacenti, molto più vicini alla parte datoriale piuttosto che ai lavoratori. Sul fronte regionale - aggiungono - la sanità privata, nei 12 anni del piano di rientro, è stata interessata da una serie di eventi che hanno inciso negativamente sul servizio e sul lavoro espletato. Tra di essi vale la pena ricordare: la rimodulazione della rete ospedaliera ed ambulatoriale, la rivisitazione dei processi organizzativi e gestionali, l' abbassamento dei costi e delle tutele contrattuali, la riduzione di personale; la precarizzazione dei rapporti di lavoro, l' introduzione di forme lavorative libero-professionali, la crescita del dumping contrattuale, la lievitazione di sindacati gialli, la costruzione di contratti tagliati essenzialmente sulle specifiche esigenze della compagine datoriale, la proposizione di accordi decentrati al ribasso, il tentativo di introdurre forme di rapporto anomale ed improprie, quali il lavoro a chiamata, i ritardi nei pagamenti''.

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