Ha gli stessi sintomi, ma è causata da un parassita diverso
Ha i sintomi della leishmaniosi ma non lo è. Finora, ad Aracaju, città costiera del Brasile, di persone con questa malattia se ne sono contate in 150 e due di queste sono morte. Alcune analisi genomiche indicano che il responsabile sia una nuova specie di parassita, ancora senza nome e comunque non appartenente al genere Leishmania, cioè il protozoo che causa la stessa leishmaniosi e che usa gli insetti come vettori. A darne notizia è l'Università di San Paolo del Brasile. La scoperta è frutto di una ricerca iniziata alcuni anni fa per cercare di capire lo stato di salute di alcuni pazienti inviati all'ospedale dell'Università federale di Sergipe, ai quali era stata diagnosticata la leishmaniosi e ai quali le terapie tradizionali non portavano alcun effetto.
Per cercare di capire qualcosa in più sul loro stato di salute i campioni sono stati inviati alla Ribeirão Preto Medical School dell'Università di San Paolo. Grazie alle tecniche di sequenzionamento del genoma, i ricercatori hanno notato di avere a che fare con un nuovo parassita. La specie a cui somiglia di più è la Crithidia, che infetta gli insetti che succhiano il sangue, principalmente le zanzare. Ma quando gli insetti mordono gli uomini o, più in generale i mammiferi, la Crithidia non può sopravvivere. Secondo gli studiosi il vettore sarebbe dunque in un'altra famiglia di insetti, quella dei flebotomi. Sandra Maruyama, ricercatrice dell'Università di Sergipe, ha sottolineato come questo parassita arriva ad infettare i topi, "come abbiamo dimostrato sperimentalmente, negli organi della milza e del fegato" e gli esseri umani, sulla pelle.
fonte: ansa
Al momento, il virus sta causando una crescita di contagi soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo
Rimosse 5 combinazioni e aggiunte 4 nuove combinazioni di patogeni resistenti agli antibiotici
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Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II
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Scotti: Il problema è che questa figura potrebbe nel breve tempo non esistere più per milioni di persone e infine scomparire se non si risolverà l’emergenza della carenza che si sta progressivamente estendendo in tutto il Paese
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"Gli effetti dei cambiamenti climatici sono drammaticamente evidenti"
Secondo i dati del Rapporto Horizon Scanning di Aifa, sono stati autorizzati 89 nuovi medicinali, di cui 48 contenenti nuove sostanze attive, 8 biosimilari, 23 equivalenti e 10 tra medicinali ibridi
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