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Ministro Speranza: bene il medico di famiglia a capo del micro team

Medicina Generale Redazione DottNet | 09/10/2019 16:37

L'idea lanciata dal segretario della Fimmg Scotti è piaciuta al titolare del dicastero che rilancia con investimenti tecnologici

L'idea l'ha lanciata il segretario della Fimmg Scotti nel suo discorso all'apertura dei lavori del Congresso nazionale del sindacato dei medici di medicina generale. E il ministro della Salute Roberto Speranza accoglie con favore la nuova figura del medico di famiglia, ovvero leader del "microteam" con medico, infermiere e collaboratore negli ambulatori. "Secondo me è un' idea giusta che va nella direzione giusta" e sono possibili anche "nuovi investimenti tecnologi per la diagnosi di primo livello, che qualifica il vostro lavoro e aiuta anche a ridurre le liste di attesa, evitando che una mole significativa di cittadini" arrivi agli ospedali, conferma Speranza, parlando alla platea del congresso nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) in corso a Villasimius (Cagliari).

Tutti d'accordo, dunque, sul medico di medicina generale e il microteam: "Non si può più rimandare l'idea di definire il mattone della Medicina Generale, ovvero quell'unità professionale di base capace di erogare assistenza alla massima intensità possibile, nel piccolo paese come nella grande città". Scotti rilancia la necessità di un rinnovamento per la medicina del territorio con "una unità multi professionale composta da un medico di famiglia, un collaboratore di studio medico, un infermiere e integrata dal medico di continuità assistenziale". In queste settimane, Governo e Regioni lavorano per la stesura del nuovo Patto per la Salute, dove sono definiti capitoli specifici per l'orientamento degli investimenti.

"Tali investimenti - ha precisato Scotti - sembrerebbero riguardare l'ammodernamento tecnologico delle attrezzature a disposizione dei Servizi Sanitari Regionali, ma essendo realizzati attraverso l'incremento esclusivo del fondo sanitario, ne rendono impossibile l'utilizzo nelle forme di sviluppo che proponiamo per la Medicina Convenzionata. A meno che non si orienti specificamente parte di quegli investimenti, conformandoli alla possibilità di utilizzo per la creazione del Microteam e per l'innovazione tecnologica del setting della Medicina Generale".

Non è questa però l'unica sfida per i medici di famiglia. Secondo Scotti, infatti il tempo è maturo per una vera e propria specializzazione in medicina generale. "Perché in questo Paese dobbiamo ancora distinguere la Formazione post laurea tra specialistica e Medicina Generale? Perché non possiamo definire specialistica anche una disciplina che ha dimostrato di avere presupposti scientifici, epistemologici che ne fanno una area specialistica a pieno diritto? Basterebbe un intervento sulla denominazione".

"Il vostro ruolo - risponde Speranza a Scotti - può essere ancora più centrale e decisivo. Dobbiamo sederci e ragionare insieme sul lavoro da fare e se queste sono le vostre caratteristiche, ma stanno cambiando la domanda e i bisogni del paese. come fare? Questa è la nostra sfida". I medici di famiglia, ha ricordato, "rappresentano il primo punto di contatto con il Ssn. La vostra forza è la competenza, i titoli, ma mi piace pensare che la forza più grande che avete sia la fiducia dei cittadini, che comporta anche un' enorme responsabilità: i titoli quando li hai presi non li perdi, la fiducia ogni giorno la devi conquistare. Dobbiamo lavorarci seriamente rispettando le funzioni di ciascuno. E dobbiamo provare a drenare risorse anche extra fondo sanitario nazionale. Non faccio promesse, ma posso garantire il mio impegno".

Impegno invece che è già ben visibile sulla questione ticket: "Un sistema in cui, se stai male, devi tirare fuori la carta di credito è un sistema a cui dobbiamo dire no. Se vogliamo seguire i principi della Costituzione italiana, la prima conseguenza è affermare che le risorse che mettiamo a difesa del Servizio sanitario nazionale non sono una banale spesa, ma uno straordinario investimento per la qualità della vita delle persone. E' chiusa la stagione dei tagli alla sanità", ribadisce  Speranza. "Ci sono problemi - ha ricordato - che non dovrebbero far dormire la notte nessuno di noi: ogni volta che un individuo non si cura, non accede al Ssn per ragioni di natura economica siamo di fronte a una drammatica sconfitta per lo Stato e io lavorerò incessantemente a partire da una revisione della compartecipazione alla spesa sanitaria per affrontare questo tema". Ad esempio "questi 10 euro" di superticket sulle visite specialistiche e sugli esami "sono una vera e propria tassa che non consente a un pezzo di Paese di curarsi come dovrebbe: un dramma assoluto", ha concluso il ministro.

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