Creme idratanti contenenti ceramidi con tecnologia MVE migliorano la risoluzione dell’acne e l'aderenza al trattamento delle terapie già esistenti.
L’acne vulgaris (AV) è una patologia della pelle molto diffusa nella popolazione mondiale, che colpisce circa 40 - 50 milioni di individui di tutte le razze ed etnie.[1]
L’AV è una malattia infiammatoria derivante dall'ipercheratosi follicolare che si caratterizza per la produzione di sebo in eccesso e dalla proliferazione del batterio Propionibacterium acnes.[2]
Nella pelle colpita da acne, si evidenzia una scarsa idratazione, una riduzione dell’umidità e una carenza dei lipidi superficiali (ceramidi).[1]
L’alterata permeabilità della barriera cutanea contribuisce a favorire l'ipercheratosi dei follicoli, promuovendo la formazione di comedoni. La carenza di ceramidi ha dimostrato essere direttamente proporzionale ad una maggiore severità dell’acne.[2]
Numerosi studi hanno messo in evidenza che farmaci topici per la cura dell’acne causano irritazione cutanea, compromettendo la funzione di barriera della pelle.2
Nel documento Consenso del 2014, pubblicato sul Clinical Aesthetic Dermatology, è stato valutato il beneficio che le creme idratanti contenenti ceramidi possono apportare alla risoluzione dell’acne vulgaris.[1]
Il gruppo di 11 dermatologi canadesi, ha revisionato 58 studi presenti nella letteratura scientifica che hanno preso in considerazione i seguenti parametri:
- presenza dell’acne,
- l’irritazione,
- secchezza della pelle,
- aderenza o meno alla terapia.
In tutti gli studi, i pazienti con acne hanno presentato una carenza totale di ceramidi e fitosfingosina libera con conseguente compromissione della barriera cutanea, infiammazione ed infezione.
La fitosfingosina si trova naturalmente nello strato corneo, sia nella sua forma libera che come parte integrante delle ceramidi e svolge un ruolo cruciale nella permeabilità della barriera cutanea.
Studi sia in vivo che in vitro hanno dimostrato che la fitosfingosina skin-identical prodotta dalle ceramidi ha una forte azione antimicrobica.[1]
In altri lavori si evince inoltre, che i pazienti con acne, il più delle volte non hanno aderito al trattamento con i farmaci prescritti, a causa della comparsa di irritazione e secchezza della pelle.[1]
Dallo studio di Lynde et al., del 2014 è emerso che creme idratanti contenenti ceramidi possono migliorare la risoluzione dell’acne e l'aderenza al trattamento delle terapie già esistenti, in quanto si verifica una riduzione dell'irritazione e dell’infiammazione.1
Un ulteriore studio clinico in aperto, ha valutato pazienti con AV lieve-moderata, trattati per un periodo di 12 settimane con una terapia di combinazione: detergente idratante contenente ceramidi con tecnologia MVE, crema idratante contenente ceramidi con tecnologia MVE e la terapia topica prescritta. Questi pazienti hanno applicato al mattino la combinazione a dose fissa (clindamicina fosfato 1,2% / perossido di benzoile 2,5% gel) e alla sera tretinoina micronizzata allo 0,05% di gel.
Alla dodicesima settimana si è registrato il successo terapeutico per il 60% dei pazienti, in cui la terapia di combinazione è stata estremamente ben tollerata.[2]
La terapia combinata (terapia topica prescritta, detergente idratante con ceramidi e tecnologia MVE e la crema idratante con ceramidi e tecnologia MVE) ha migliorato il trattamento dell’acne con minimi effetti collaterali cutanei.[2]
In conclusione, possiamo affermare che i detergenti e le creme idratanti CeraVe contenenti ceramidi e tecnologia MVE svolgono un ruolo chiave nella risoluzione dell’acne vulgaris, favorendo l’aderenza alla terapia e aiutando a mantenere la pelle idratata.
Bibliografia:
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