Canali Minisiti ECM

Aumentano le carenze di farmaci negli ospedali europei, al via l'indagine

Farmaci Redazione DottNet | 11/11/2019 13:34

Nel 2018 il problema è stato segnalato dal 92% dei farmacisti ospedalieri (Eahp)

Continua a crescere la carenza di farmaci negli ospedali in Europa. Il 91,8% dei farmacisti ospedalieri intervistati nel 2018 ha riferito che questo era un problema attuale rispetto all'86,2% nel 2014. E, per aggiornare i dati, è appena partita la più ampia indagine in materia, promossa dall'Associazione europea dei farmacisti ospedalieri (Eahp). L'Eahp ha condotto numerosi sondaggi sulla carenza dei farmaci nel corso degli ultimi 10 anni, contribuendo a puntare l'attenzione sul tema. Gli agenti antimicrobici, i farmaci preventivi e oncologici sono stati segnalati come i tre farmaci più comuni in carenza. Tra i nodi evidenziati, la mancanza di una comunicazione affidabile che elenchi i motivi, la durata stimata e altri consigli a farmacisti, medici e pazienti. Ma anche la mancanza di una strategia di comunicazione globale, che veda protagonisti i governi nazionali e la Commissione europea.

pubblicità

"I farmacisti ospedalieri - scrive l'associazione in una nota - svolgono un ruolo chiave nella gestione della carenza di medicinali all'interno degli ospedali, ma non sono gli unici soggetti interessati. Motivo per cui Eahp ha invitato anche gli operatori sanitari che lavorano in ospedale e i pazienti che hanno subito il problema durante il loro ricovero, a fornire il proprio contributo su come le carenze di medicinali li stiano colpendo". Il termine per partecipare alla Medicine Shortages Survey è il 13 gennaio 2020. L'indagine esplorerà anche le strategie di gestione e le possibili ragioni della mancanza.  La carenza di alcuni farmaci, di tipo ospedaliero e non, è una realtà anche in Italia, ed è monitorata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), che pubblica costantemente sul portale una Lista dei medicinali temporaneamente carenti.

Commenti

I Correlati

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Ti potrebbero interessare

Pembrolizumab riduce la mortalità del 38% rispetto al placebo

Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association che sottolinea l'amara scoperta

La revisione è iniziata nel luglio 2023, a seguito di segnalazioni di casi di pensieri suicidari e pensieri di autolesionismo da parte di persone che utilizzavano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Lo rnivela un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell'Ospedale Careggi di Firenze

Ultime News

E scrive a Cirio per osservazioni sul Protocollo siglato in Piemonte

l’Iss è stato sempre in prima linea: dalle epidemie-pandemie influenzali come l’asiatica a fine anni ’50 o la pandemia del ’68 nata a Hong Kong, passando attraverso il colera a Napoli, l’Aids, la Sars, Ebola, sino alla recente pandemia di Covid

Sin dal momento della diagnosi di neoplasia, la presa in carico nutrizionale rappresenta uno degli snodi cruciali del percorso di cura: più di un paziente su due (51%), alla prima visita oncologica, riporta infatti dei deficit nutrizionali e quasi un

"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"