Nel 2018 il problema è stato segnalato dal 92% dei farmacisti ospedalieri (Eahp)
Continua a crescere la carenza di farmaci negli ospedali in Europa. Il 91,8% dei farmacisti ospedalieri intervistati nel 2018 ha riferito che questo era un problema attuale rispetto all'86,2% nel 2014. E, per aggiornare i dati, è appena partita la più ampia indagine in materia, promossa dall'Associazione europea dei farmacisti ospedalieri (Eahp). L'Eahp ha condotto numerosi sondaggi sulla carenza dei farmaci nel corso degli ultimi 10 anni, contribuendo a puntare l'attenzione sul tema. Gli agenti antimicrobici, i farmaci preventivi e oncologici sono stati segnalati come i tre farmaci più comuni in carenza. Tra i nodi evidenziati, la mancanza di una comunicazione affidabile che elenchi i motivi, la durata stimata e altri consigli a farmacisti, medici e pazienti. Ma anche la mancanza di una strategia di comunicazione globale, che veda protagonisti i governi nazionali e la Commissione europea.
"I farmacisti ospedalieri - scrive l'associazione in una nota - svolgono un ruolo chiave nella gestione della carenza di medicinali all'interno degli ospedali, ma non sono gli unici soggetti interessati. Motivo per cui Eahp ha invitato anche gli operatori sanitari che lavorano in ospedale e i pazienti che hanno subito il problema durante il loro ricovero, a fornire il proprio contributo su come le carenze di medicinali li stiano colpendo". Il termine per partecipare alla Medicine Shortages Survey è il 13 gennaio 2020. L'indagine esplorerà anche le strategie di gestione e le possibili ragioni della mancanza. La carenza di alcuni farmaci, di tipo ospedaliero e non, è una realtà anche in Italia, ed è monitorata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), che pubblica costantemente sul portale una Lista dei medicinali temporaneamente carenti.
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