Canali Minisiti ECM

Solo il 58% dei medici è consapevole del ruolo nell'antibiotico resistenza

Farmaci Redazione DottNet | 19/11/2019 13:42

Centro Ecdc, il 43% li ha prescritti quando non voleva farlo

L'89% degli operatori sanitari ha ben chiaro il legame tra prescrizione e somministrazione di antibiotici e l'emergenza rappresentata dalla diffusione di batteri resistenti a questi farmaci. Tuttavia solo il 58% pensa di avere un ruolo chiave nell'aiutare a controllare la resistenza agli antibiotici. I più coscienti sono i medici di base (65%) rispetto a chi lavora in ospedale (56%) o in farmacia (55%). Sono alcuni dati che emergono dall'indagine condotta in Europa dal Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), in occasione della Settimana di consapevolezza sugli antibiotici.   L'indagine rileva luci e ombre. Ad esempio il 43% di chi aveva prescritto gli antibiotici nella settimana precedente, dice che in realtà non avrebbe voluto farlo, per il timore di un peggioramento o complicazioni del paziente.

pubblicità

Per verificare le conoscenze di medici e infermieri, gli sono state sottoposte sette domande a cui ha saputo rispondere correttamente a tutte il 58% degli intervistati, con differenze tra paesi (40-73%) e professioni (29-68%). Le domande se gli antibiotici fossero efficaci contro i virus, contro raffreddore e influenza, se il loro uso era associato ad effetti collaterali come diarrea, colite e allergie, sono quelle che hanno avuto il maggior numero di risposte corrette (98-97%). Il minor numero di risposte giuste (75%) si è avuto sul fatto che ci fosse o meno un maggior rischio di infezioni resistenti agli antibiotici per ogni persona trattata con questi farmaci. L'89% degli operatori sanitari concordava sul fatto che l'uso eccessivo di questi medicinali negli allevamenti e produzione di cibo contribuisce alla resistenza nei batteri che colpiscono l'uomo, mentre gli infermieri sono i più consapevoli sull'igiene delle mani. 

Commenti

I Correlati

Il rapporto Oms rileva che già oggi oltre l'85% dei medici di famiglia è dotato di sistemi potenzialmente in grado di condividere in maniera sicura le informazioni cliniche con gli altri professionisti

"Nello specifico riteniamo che sia utile emettere solo il certificato che documenta l’inizio dell’infortunio, ritendo pertanto non necessario né appropriato il rilascio di altre certificazioni successive"

“Le sfide riguardanti il sistema sanitario italiano, in particolare la medicina di famiglia, sono complesse e richiedono un'ampia trattazione non riassumibili in articoli generici o comunicati stampa"

Aumenteranno le ore, dalle attuali 3 alle future 6. Gli studi dovranno essere più facilmente fruibili, non trovarsi a un terzo piano senza ascensore ma fronte strada per essere raggiungibili da tutti

Ti potrebbero interessare

Si tratta della prima terapia a base di CAR-T mirata all’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) approvata dalla Commissione europea per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo recidivato e refrattario che abbiano ricevuto almeno una l

Immunoterapia più chemioterapia raddoppia il tasso a lungo termine

Agisce anche sul trabecolato

La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

Ultime News

Studio Usa, manca il supporto alla genitorialità

I sussidi servono per sostenere le spese per il primo anno di vita dei nuovi nati (ad esempio per baby-sitting e asilo nido), o per i primi 12 mesi di ingresso nel nucleo familiare nel caso di affidamenti e adozioni

Anelli (Fnomceo) : "Nettamente contrari all'eliminazione del numero chiuso". Di Silverio (Anaao): "E' una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di una visione futura. Chiederemo un incontro al Ministro Bernini"

Nel 2022 nel mondo 249 milioni di nuovi casi e 608 mila decessi