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Contratto medici: 125 euro al mese, 5mila di arretrati

Professione Redazione DottNet | 22/11/2019 18:43

Dopo il via libera dal Cdm mancano due passaggi, ma sono formalità. Sindacati, atteso da 10 anni

Mancano solo gli ultimi passi burocratici, ma dopo l'approvazione di ieri sera da parte del Consiglio dei Ministri, la gestazione del contratto dei dirigenti medici sembra essere finita. A partire dal prossimo gennaio 130mila medici, veterinari e gli altri professionisti del Servizio Sanitario Nazionale vedranno in busta paga 125 euro di aumento. "Il contratto - spiega il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi - era stato sottoscritto il 24 luglio, e ha iniziato la valutazione da parte dei ministeri, a partire dal Mise dove è rimasto più a lungo di quanto speravamo anche per l'opposizione di alcune Regioni.

Ora il testo approvato dal Cdm passa alla Corte dei Conti, da cui però non ci aspettiamo sorprese visto che è già stato approvato dalla Ragioneria Generale, e poi verremo convocati dall'Aran per la firma definitiva, crediamo a metà dicembre.

Questo significa che a gennaio, o al massimo a febbraio, dovrebbero vedersi gli aumenti in busta paga insieme agli arretrati, che abbiamo calcolato in circa 5mila euro a professionista". Questo contratto, precisa Filippi, vale per il triennio 2016-2018. "Siamo già al lavoro su quello per il 2019-2021, le cui risorse sono state indicate già in questa manovra di bilancio, speriamo di fare più in fretta. Una volta riavviata la macchina fisiologica dei rinnovi contrattuali triennali possiamo dare dignità ai lavoratori coprendo con gli aumenti almeno l'inflazione. Ora restano le altre grandi vertenze, da una campagna di assunzioni per il Ssn al problema della carenza di specializzandi".

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Un coro di approvazione ha accolto il via libera del Cdm, a cominciare dal l'ex ministra Giulia Grillo. "Sono felice di apprendere - scrive l'ex ministra - che dopo 10 anni circa 130mila dirigenti medici, veterinari, sanitari e delle professioni sanitarie vedano riconosciuto il loro valore con l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro". Anche per il sindacato Anaao "si avvicina un risultato atteso da 10 anni e un primo segnale di attenzione per quelle categorie che hanno garantito l'accesso alle cure ai cittadini in una fase critica del nostro SSN", mentre da parte del sindacato Coas Dirigenti Medici, come spiega il segretario nazionale Alessandro Garau, c'è moderata soddisfazione "per la ratifica del nuovo contratto collettivo nazionale, un provvedimento che abbiamo atteso circa dieci anni, durante i quali le incursioni legislative hanno spesso modificato argomenti che precedentemente erano stati riservati alle contrattazioni tra le Parti".

Michelangelo Librandi, Segretario Generale della UIL-FPL e Roberto Bonfili, Coordinatore Medici UIL-FPL, ricordano che "siamo arrivati in dirittura d'arrivo per il rinnovo contrattuale dei medici e dirigenti del SSN. Adesso ci aspettiamo una convocazione rapida all'ARAN per la firma definitiva e al contempo un serio e rapido confronto sulle risorse a disposizione per il rinnovo del CCNL dei dipendenti della sanità e delle autonomie locali per il triennio 2019-2021". La Cisl dirigenti medici fa notare invece che questo "non è il"nuovo contratto", ma solo un contratto scaduto ormai da quasi un anno".

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