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Carcinoma mammario HER2-positivo non operabile o metastatico: efficace nuovo farmaco. FDA lo approva

Ginecologia Redazione DottNet | 23/12/2019 15:49

La statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha approvato ENHERTU (fam-trastuzumab deruxtecan-nxki - già noto come DS-8201)

Un farmaco anticorpo-coniugato (ADC) anti-HER2, per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma mammario HER2-positivo non operabile o metastatico, già sottoposte a due o più terapie anti-HER2 per la malattia metastatica. Questa indicazione è stata approvata tramite richiesta di valutazione accelerata, sulla base della percentuale della risposta del tumore e della durata di tale risposta al farmaco, dimostrate dai dati dello studio DESTINY-Breast01 presentati al San Antonio Breast Cancer Symposium (SABCS) e pubblicati online sul The New England Journal of Medicine. L’approvazione definitiva per questa indicazione può essere condizionata alla verifica e descrizione dei benefici clinici forniti da un trial confermativo. Nel 2020 la richiesta di approvazione sarà sottoposta anche all’Agenzia Europea del Farmaco (EMA). Il farmaco è firmato Daiichi Sankyo e AstraZeneca.

HER2 è la sigla di recettori cellulari per il fattore 2 di crescita epidermica.

Proteine HER2 si trovano sulla superficie delle cellule del seno. Sono coinvolte nella normale crescita cellulare, ma possono diventare “sovraespresse”, Questo significa che i livelli della proteina sono più alti del normale. Se c'è sovraespressione nel tumore tutto è molto più complicato per la cura e per la facilità a metastatizzare. In questo caso è HER2 positivo, se invece risulta ai test HER2 negativo ha tutta un'altra strada terapeutica. La scienza da tempo sta lavorando sui tumori difficilmente curabili, in questo caso il positivo. E ogni passo avanti è fondamentale. HER2 è stato scoperto nel 1980. I ricercatori hanno stabilito che la presenza di un eccesso di proteina HER2 potrebbe causare il cancro, favorirne la crescita e la diffusione più rapida e "cattiva". Dalla scoperta il massimo impegno è stato dedicato alla ricerca sul come rallentare o modificare la crescita di questo tipo di cellule tumorali.

Circa il 25 per cento dei casi di cancro al seno sono HER2-positivo.

Negli ultimi 20 anni, sono stati compiuti progressi significativi nelle opzioni di trattamento per il cancro al seno HER2-positivo.

“Una volta che le pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HER2-positivo subiscono la progressione della malattia, nonostante almeno due terapie anti-HER2 somministrate per la malattia metastatica, restano limitate opzioni di trattamento - ha spiegato Shanu Modi, oncologo senologo al Memorial Sloan Kettering Cancer Center - ed ENHERTU ha il potenziale per diventare un nuovo standard di cura”.

 L’approvazione dell’FDA si basa sui dati di DESTINY-Breast01, lo studio registrativo di Fase II a braccio singolo che ha valutato ENHERTU in monoterapia (5,4 mg/kg) in 184 donne affette da carcinoma mammario HER2 positivo metastatico. I risultati del trial dimostrano una risposta oggettiva confermata del 60,3%, una risposta completa del 4,3% e una parziale del 56%. Al primo agosto 2019, la durata mediana della risposta è stata di 14,8 mesi (95%) e la sopravvivenza mediana libera da progressione di 16,4 mesi (95%), sulla base della durata mediana di follow-up di 11,1 mesi. Qualcuno dirà: ma come? tutto ciò per guadagnare un anno, un anno e mezzo di sopravvivenza in più? Leggiamo tra le righe, questi risultati si sono avuti su pazienti già sottoposte inutilmente a più trattamenti e per le quali ormai non c'erano alternative. Le pazienti arruolate in DESTINY-Breast01 sono state sottoposte a una mediana di 5 precedenti terapie (range: 2 -17) nella malattia localmente avanzata/metastatica. Tutte le pazienti avevano precedentemente ricevuto trastuzumab, ado-trastuzumab emtansine, e il 66% di esse aveva ricevuto precedentemente pertuzumab.

E che quella parola mediana rispetto alla sopravvivenza va tradotta banalmente in chi ha risposto con una sopravvivenza per esempio di 12 mesi e chi di oltre 24 mesi. Peraltro studio ancora in corso, per questo approvazione immediata sperando anche che queste pazienti della sperimentazione, praticamente terminali, a 5 anni siano ancora con malattia stabilizzata. E che cosa potrebbe accadere se il nuovo farmaco venisse somministrato all'inizio, prima di ogni altra cura? Questo va ancora sperimentato. Le premesse ci sono. Peraltro alcuni decessi nella sperimentazione sono dipesi da altra patologia, per esempio una malattia polmonare interstiziale sotto osservazione.

Il termine sopravvivenza, poi, seppur scientifico, suona veramente male a chi è colpito da questo tipo di tumore perché si aspetterebbe termini ben più speranzosi… Sia chiaro a tutti che oggi guadagnare mesi in buona qualità di vita e senza nuove metastasi o ritorno di quelle eliminate è molto più di una sopravvivenza. E guadagnare tempo per la scienza vuol dire anche arrivare in tempo affinché la speranza diventi realtà.

 ENHERTU è stato approvato comunque con un’avvertenza relativa alla Malattia Polmonare Interstiziale (ILD)/polmonite e alla tossicità embrio-fetale. La sicurezza di questo ADC è stata valutata mediante un’analisi combinata su 234 pazienti affette da carcinoma mammario HER2-positivo non operabile o metastatico, a cui è stata somministrata almeno una dose di ENHERTU (5,4 mg/kg) nel trial DESTINY-Breast01 e in un trial di fase I. La malattia polmonare interstiziale si è presentata nel 9% delle pazienti. Esiti fatali causati da ILD e/o polmonite si sono verificati in 6 pazienti (2,6%), con due decessi già riportati nel trial di fase I e quattro nello studio DESTINY-Breast01 di fase II. Pazienti e specialisti dovrebbero considerare il rischio di ILD/polmonite e i pazienti dovrebbero essere accuratamente monitorati per potenziali segnali e sintomi. Se questa malattia viene identificata, dovrebbe essere gestita secondo le informazioni di prescrizione approvate dall’FDA in USA, che prevedono una modifica del dosaggio oppure l’interruzione del trattamento e una terapia steroidea. ENHERTU può causare danni fetali se somministrato a una donna incinta. Le reazioni avverse più comuni (frequenza ≥20%) sono state nausea, spossatezza, vomito, alopecia, costipazione, inappetenza, anemia, neutropenia, diarrea, leucopenia, tosse e trombocitopenia.

“L’ approvazione di ENHERTU sottolinea che questo farmaco anticorpo-coniugato, appositamente progettato per colpire l’HER2, sta riuscendo nell’intento di diventare una nuova importante terapia per le pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HER2 positivo – conferma Antoine Yver, vicepresidente esecutivo e responsabile globale del dipartimento di Ricerca e Sviluppo in Oncologia di Daiichi Sankyo -. Sin dall'inizio del nostro programma di sperimentazione clinica quattro anni fa, ci siamo concentrati sull'opportunità di trasformare il panorama terapeutico per le pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, e siamo estremamente orgogliosi della rapidità con cui abbiamo consegnato loro ENHERTU negli Stati Uniti, poiché ENHERTU rappresenta uno dei biologici più rapidamente sviluppati in oncologia” .

“ENHERTU ha dimostrato risultati estremamente importanti in questa popolazione affetta da carcinoma mammario HER2-positivo metastatico, con la maggioranza delle donne che hanno risposto al trattamento e con una durata mediana della risposta superiore a 14 mesi - conclude José Baselga, vicepresidente esecutivo, Ricerca e Sviluppo in Oncologia di AstraZeneca -. Con questa prima approvazione globale, siamo orgogliosi di offrire ENHERTU a pazienti con importanti esigenze di cura non soddisfatte, e non vediamo l'ora di esplorare ulteriormente il suo potenziale in ulteriori contesti”.

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